Perché Papa Francesco non si sarebbe mai dimesso, secondo il cardinale Giovanni Battista Re

A lungo negli scorsi mesi si è parlato di possibili dimissioni di Papa Francesco, anche e soprattutto a seguito dei suoi problemi di salute che lo hanno costretto al ricovero al Policlinico Gemelli per oltre un mese tra febbraio e marzo e di una lettera al riguardo firmata dal Pontefice nel 2013 che è cominciata a circolare proprio in quel momento. Tuttavia, questa è una ipotesi che, a differenza del suo predecessore Benedetto XVI, lo stesso Bergoglio, morto lunedì di Pasquetta per un ictus a 88 anni, non avrebbe mai considerato.
A rivelarlo è il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, che domani celebrerà i funerali a San Pietro del Santo Padre e a cui era molto vicino. In una intervista a Repubblica ha spiegato che Francesco "non avrebbe mai lasciato il papato. Era lui che ci rassicurava perché, ci spiegava, incoraggiandoci, ‘io sono stato eletto per volontà dello Spirito Santo, se dovessi dimettermi gli farei come minimo un gesto sgarbato. Cosa che non farò mai'".
Per Re, che ha 91 anni, il decesso di Papa Francesco è stato un momento doloroso. "Provo tristezza, dolore e profondo dispiacere per la perdita del Santo Padre, anche per il modo improvviso con cui ci ha lasciati – ha aggiunto – ma anche sincera riconoscenza per la Divina Provvidenza che mi ha fatto camminare accanto ad un grande Papa che, scegliendo di chiamarsi non a caso Francesco, ha servito con tutte le sue forze la Chiesa fino alla fine con amore e dedizione, sempre rispettoso dei valori evangelici. Spendendosi per la pace, per tutta l’umanità del nostro tempo, specialmente la più povera e bisognosa come un padre affettuoso, con la premura del pastore che cura il suo gregge per tutta la vita".