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I Superdiffusori

Perché non sono solo quattro fascisti, e devono farci paura

Con inchieste del Team Backstair di Fanpage.it, ForzaNuovax e Lobby Nera, abbiamo provato ad aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla capacità degli estremisti di estrema destra di infiltrare e manipolare i partiti della destra istituzionale e le piazze apartitiche dei movimenti contro il Green Pass. Un campanello d’allarme che non può rimanere inascoltato.
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Proviamo a mettere un punto, e a ripulire un po’ il terreno dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni sulle 100 ore di girato e sulle “inchieste a orologeria”. Perché dopo aver mostrato come i gruppi neofascisti stanno penetrando nei partiti della destra istituzionale e nelle piazze apartitiche di opposizione al Green Pass e al governo di larghissime intese guidato da Mario Draghi, forse qualche domanda dobbiamo farcela pure noi.

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Ad esempio: abbiamo regalato visibilità a dei gruppuscoli irrilevanti dal punto di vista del consenso e della capacità di incidere sulla vita politica del Paese? Abbiamo ingigantito un problema che non esiste? Abbiamo scambiato del folklore da reduci e ragazzini annoiati in una minaccia per la democrazia? La risposta, perlomeno per noi, è no a tutte e tre le domande. E lo è proprio in relazione a quel che abbiamo visto e abbiamo raccontato, per almeno quattro buoni motivi.

Il primo è il contesto politico attuale, quello che ci hanno restituito le ultime elezioni amministrative, che hanno registrato livelli di astensionismo che mai si erano visti prima. Indice di disinteresse dalla politica, certamente. Ma anche di un vuoto nell’offerta politica: quella di una reale opposizione al governo Draghi e al (quasi) unanimismo che lo sorregge. Lo diciamo, e già l’abbiamo detto, per chi oggi esulta: scambiare il voto delle ZTL delle grandi città per un plebiscito in favore di super Mario, del governo tecnico, della competenza e di chi la sostiene è confondere l’acquario con l’oceano. Peggio ancora, è credere che in quel 40% di astensione non vi siano una rabbia e una disillusione represse, e non rappresentate, che rischiano di finire tra le braccia dei capipopolo in cerca di un popolo della destra estrema.

Gli episodi dell’inchiesta
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Secondo motivo: Fiore, Castellino, Aronica sembrano personaggi irrilevanti, oggi. Ma sono persone che si sono formate nelle piazze degli anni settanta, nella guerriglia degli anni di piombo, e che hanno perfezionato la loro capacità di sobillare e manipolare le masse nelle curve ultrà, ricettacolo e alveo di formazione della nuova classe dirigente dell’estrema destra. La cronaca ci insegna che sono capaci di mettere un palco in mezzo a una piazza piena di gente che fascista non è, e guidarla all’assalto della sede della Cgil.

Il terzo motivo – non ci stancheremo mai di ripeterlo – è l’acquiescenza dei partiti della destra istituzionale, Lega e Fratelli d’Italia, nei confronti di questi soggetti e di questi movimenti. Ancora ieri – dopo mille parole – è stato nominato presidente della provincia di Ascoli Piceno Luigi Capriotti di Fratelli d’Italia che due anni fa, il 28 ottobre del 2019, aveva organizzato una cena in ricordo della marcia su Roma, per di più in un luogo teatro di un eccidio nazista come Acquasanta Terme. Beninteso, i partiti facciano quel che vogliono di chi fa esplicito e pubblico elogio del fascismo e delle sue idee, però poi non si lamentino se non crediamo loro quando dicono che per certe idee non c’è spazio.

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Il quarto motivo, l’ultimo, è che li stiamo sottovalutando troppo. Scrollando le spalle ogni volta sentiamo parlare di fascismo, perché “non tornerà mai”, laddove in Europa proliferano le destre estreme, dalla Spagna alla Francia, dall’Ungheria alla Polonia. Sghignazzando di fronte ai Fiore e ai Castellino e ai loro governi ombra, immemori di quanto i peggiori incubi del nostro recente passato sono nati nell’indifferenza e nell’ironia dei molti.  Il nostro lavoro giornalistico, con le inchieste che abbiamo condotto, non aveva altro che questo scopo: quello di aumentare la consapevolezza di un’opinione pubblica distratta. Il resto tocca ad altri.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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