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Omicidio Saman Abbas

Perché non si trova il corpo di Saman Abbas: cosa non funziona nelle indagini

I resti di Saman Abbas si cercano ininterrottamente da quasi due mesi, con ogni tipo di mezzo ed ogni tipologia di strumento. Dai cani molecolari all’elettromagnetometro: cosa non funziona nelle indagini e la possibile strada maestra per rinvenire il cadavere della giovane ragazza pachistana. Ecco quale è la strada da percorrere per ritrovarla.
A cura di Anna Vagli
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Per Saman Abbas quella terra di Novellara ardeva di speranze e rifiuti. Una terra, quella in provincia di Reggio Emilia, quasi invisibile sulla carta geografica della Romagna. Invisibile sino a quando, una sera di fine aprile, una ragazza colma di sogni e ambizioni, misteriosamente scompare. E quando scompari hai immediatamente diritto ad una biografia. Anche se non hai ancora vent’anni, abiti in un Paese straniero e hai radici islamiche. Conosciamo tutti Saman nell’immagine replicata all’infinito dai media dopo che il suo tempo senza più stagioni si è interrotto in una sera di primavera. Fascia rossa ai capelli, eyeliner nero sulle palpebre, sopracciglia disegnate e quei 18 anni vissuti con l’animosità di chi ha tutta un’esistenza da spendere all’insegna delle aspirazioni e dei valori occidentali.  Svanita nel nulla, evaporata in quel tratto breve che separava la sua abitazione dallo stile di vita al quale tanto ambiva.

Così Novellara, fino ad allora sottratta alla macchinazione della cronaca, è divenuta all’improvviso polo di attrazione mediatica. Televisioni, inviati, occupano ogni singolo spazio di quelle serre dove incessantemente giorno e notte si cerca il corpo di Saman. Passano i giorni, sono 20, sono 30, sono 50. Sono quasi 60. Sono troppi. E, nel silenzio del nulla, viene delineandosi il set permanente di un thriller che, nel prolungato tempo dell’attesa, promette un finale da horror show. Così Saman si cerca senza sosta. La si cerca di giorno e di notte nelle serre. La si cerca con l’elettromagnetometro ed il georadar. Con i cani molecolari e, da qualche giorno, anche con unità cinofile provenienti dalla Svizzera e specializzate nel fiutare tracce ematiche e resti umani. Ma i giorni passano. E anche le segnalazioni compiute con i "cani da cadavere" si rivelano infondate.

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L'utilità dei cani molecolari

Sicuramente utili nel coadiuvare le ricerche, è possibile accendere i riflettori su un dato che molto spesso viene trascurato e che in parte può aiutare a comprendere il perché di un simile ritardo nel rinvenimento del corpo di Saman. L’azione dei cani molecolari non è suffragata da bibliografia scientifica. In termini concreti, la loro attività non può essere spacciata come atto di scienza non esistendo fonte autorevole che disponga in tal senso. Avete mai sentito un caso che è stato risolto grazie all’aiuto dei cani molecolari? Avete conoscenza di un cadavere rinvenuto esclusivamente con il loro ausilio? Ricordate che, tanto per dirne una, Yara Gambirasio era stata fiutata al cantiere di Mapello? E che Yara da quel cantiere non è mai passata? E il giallo di Caronia? I corpi privi di vita di Viviana e Gioele non sono stati percepiti dalle unità cinofile. Niente di fatto neppure a Bolzano ove, per rinvenire i cadaveri dei coniugi Neumair, sono addirittura arrivate dalla Germania unità cinofile specializzate nella ricerca dei resti in acqua. Ebbene, in quella circostanza il ritrovamento del corpo di Laura Perselli è stato reso possibile grazie all’abbassamento di 20-30 cm del fiume Adige, mentre quello di Peter è stato rinvenuto grazie all’avvistamento di un passante. Molto spesso, dunque, si tende ad attribuire un peso all’azione dei cani molecolari, più o meno addestrati, che nella realtà dei fatti non hanno mai avuto. Almeno sino ad oggi.

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Cosa fare per trovare il corpo di Saman

Vi chiederete, a questo punto, quale sia la strada da percorrere per ritrovare Saman. Il dato che pare essere incontrovertibile è il seguente. L’omicidio è stato premeditato e dunque il luogo di sepoltura è stato accuratamente studiato. Si aggiunga poi la vastità del territorio di seppellimento. Una simile ampiezza territoriale non agevola gli esiti positivi delle ricerche. Altrettanto incontrovertibile, sulla base delle considerazioni svolte, è l’elemento per il quale si deve partire dalle indicazioni del fratello circa il luogo in cui i genitori avrebbero consegnato la sorella al suo aguzzino.  Dunque, tirando le fila, la pista potenzialmente più proficua resta quella delle investigazioni tradizionali supportate dall’utilizzo dell’elettromagnetometro e del georadar. Seppur, questi ultimi, con i limiti imposti dalle inferenze dei campi elettromagnetici e dalla presenza dei metalli. Consequenzialmente, tale passaggio spiega il perché le squadre impegnate nelle attività di ricerca stiano smontando le serre. È indubbio, poi, come una simile attività sia agevolata prediligendo tra i due l’elettromagnetometro, strumentale nel rinvenimento di corpi anomali sino a sei metri di profondità, più semplice da utilizzare e in grado di restituire immagini più nitide. Il georadar trova infatti un limite (quasi) invalicabile nella composizione chimica del territorio. È evidente. L’orientamento degli inquirenti appare quello di non lasciare nulla di intentato. Quanto vale la vita di Saman Abbas? Morire a 18 anni in una notte di primavera è un’inaccettabile violenza alla vita.

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