video suggerito
video suggerito
Opinioni

Perché mi fa paura l’idea che Gad Lerner ha di Napoli

Il funerale di Ciro Esposito “fa paura” al giornalista. Che con le sue parole rispecchia una distorsione dilagante in gran parte d’Italia, sulla vicenda del tifoso ucciso e di quella drammatica notte di guerriglia mascherata da partita di calcio. Chiedo a Lerner: ha ascoltato la mamma di Ciro, Antonella Leardi? Fa paura anche lei? È meno dignitosa di una Heidi Giuliani, di una Ilaria Cucchi, di una Patrizia Moretti? Forse è il caso che venga a Napoli, se vuole capire davvero.
609 CONDIVISIONI
Immagine

Fa paura l'idea che il giornalista Gad Lerner ha di Napoli. L'"infedele" in questi giorni sul suo blog è stato prodigo di commenti sulla morte di Ciro Esposito. L'ultimo in ordine di tempo è stato scritto in seguito al funerale del tifoso del Napoli ferito il 3 maggio fuori allo stadio Olimpico e morto dopo 50 giorni di agonia.  Il commento si intitola: "Perché mi hanno fatto paura i funerali di Ciro Esposito". Dopo aver letto il titolo sono andato alla ricerca dei motivi nell'articolo. Se la prende col governo e col Coni e fino a questo lo ritengo condivisibile. Poi, però, l'incomprensibile prende il sopravvento: «È stata una grande manifestazione civile e composta – scrive Gad Lerner – eppure il raduno a Scampia per l’estremo saluto a Ciro Esposito mi ha fatto paura». Lerner non parla mai di "funerale" se non nel titolo: per lui la scena collettiva di ieri assomiglia non a quello che, qui, si è definito come un "rito di separazione", bensì ad una danza di guerra. I timori sulle possibili violenze nel prossimo campionato sono ovviamente condivisibili. Ma lo è altrettanto bollare tutta una sofferenza pubblica, seppur plateale, scomposta (un rito piaculare, appunto) come temibile, capace di generare paura?

Quel che dimentica Gad Lerner: Ciro Esposito è stato ucciso

Dimentica, Gad Lerner, che il punto focale di questa vicenda è rappresentato oggi non più dal discutibilissimo Genny ‘a carogna (a proposito: immagino il gusto esotico di titolare chiamando il capo ultras col soprannome ‘da strada', piuttosto che col suo nome e cognome, Gennaro De Tommaso)  bensì dalla morte di un ragazzo che aveva meno di trent'anni, che viveva sì in un quartiere difficile e disperato (da questo punto di vista non meno di uno Zen o di un Quarto Oggiaro) ma lavorava duro, sodo e onestamente in un contesto che buona parte del Paese conosce solo grazie alle fiction. Ha ascoltato, Gad Lerner, la mamma di Ciro, Antonella Leardi? Fa paura anche lei? È meno dignitosa di una Heidi Giuliani, di una Ilaria Cucchi, di una Patrizia Moretti?
Arriva un momento in cui anche uno spettacolare professionista come Lerner ha bisogno, per capire uno scenario, di guardarlo da vicino. Senza fidarsi della mediazione di uno schermo, di un flusso di agenzie, video e foto, del "si dice" raccolto in Rete. Beh, se Lerner vuole continuare a raccontare Napoli – ma penso che  Scampìa passerà presto di moda, fino alla prossima fiction o al prossimo morto – forse è il caso di venirci.

609 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views