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Guerra in Ucraina

Perché l’Italia rischia di rimanere senza gas e con bollette alle stelle se Putin invade l’Ucraina

Se Putin dovesse invadere l’Ucraina dando avvio inevitabilmente alla guerra, l’Italia potrebbe avere grossi problemi dal punto di vista energetico in seguito alle sanzioni adottate nei confronti di Mosca. Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, “il prezzo del gas potrebbe salire anche a 200 euro per megawattora”.
A cura di Ida Artiaco
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Se dovesse scoppiare una guerra tra Russia e Ucraina anche per l'Italia ci sarebbero un bel po' di problemi. "Non negherei all'Italia di avere le proprie preoccupazioni, lo facciamo tutti, fa parte di questo processo", ha detto nelle scorse ore la vicepresidente Usa Kamala Harris riferendosi ai timori di Mario Draghi sulle possibili sanzioni da applicare a Mosca in caso di invasione, con particolare riferimento al settore energetico. Anche perché la dipendenza dell’Italia dal gas russo è maggiore di quella di molti Paesi dell'Ue, che deve a Mosca il 40% della sua domanda.

Se, infatti, l'esercito di Putin dovesse entrare nella Regione dell'Ucraina orientale del Donbass, innescando una escalation di violenza, le sanzioni euro-americane sarebbero durissime e la Russia potrebbe reagire tagliando le forniture di gas naturale non solo all'Italia, ma anche a Germania e Francia. E noi non saremmo in grado di sostituire rapidamente tutto il gas russo, fornito tramite l'Ucraina, con altre fonti, per cui si andrebbe verso un aumento dei costi in bolletta e ad un rapido contenimento dei consumi. Per questo il premier Draghi potrebbe volare a Mosca già la prossima settimana. Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, "se si arriva alla guerra tra la Russia e l'Ucraina, con una contestuale stretta delle forniture di gas da parte di Putin torneremo subito al 22 dicembre. Anzi il prezzo del gas potrebbe salire anche a 200 euro per megawattora", ha precisato all'Huffpost.

Per non parlare de contraccolpi ai mercati. Come ricorda il Corriere della Sera, le sanzioni potrebbero fermare gran parte degli scambi tra Russia e Italia. Nel solo 2020 il nostro Paese ha venduto prodotti e servizi a Mosca per 10 miliardi di dollari, secondo i dati di Trading Economics, con una prevalenza di macchinari industriali, apparecchi elettrici o elettronici, moda e farmaci. Non sarebbe la prima volta però che l'export italiano subisce contraccolpi a causa delle sanzioni contro la Russia. Già nel 2016, infatti, il Made in Italia verso la Russia, che tre anni prima valeva intorno al 14 miliardi di dollari, si è dimezzato a causa delle misure prese dall'Ue per l'annessione della Crimea. Anche per questo, si lavora incessantemente per risolvere la questione ucraina dal punto di vista diplomatico.

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