Perché l’auto di Turetta sarà analizzata con la stessa tecnica del delitto di Cogne
È previsto per le 20.30 di oggi, venerdì 15 dicembre, l'arrivo presso i laboratori del Ris di Parma della Punto Nera di Filippo Turetta. Fino a questo momento l'auto era sotto la custodia della polizia di Halle, in Germania, dove il 22enne, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, era stato arrestato il 19 novembre. Ora, dopo essere stato estradato, è detenuto nel carcere di Verona.
Le analisi sulle tracce di sangue nel veicolo con la "bloodstain pattern analysis"
Nei prossimi giorni inizieranno quindi gli esami sul veicolo, in particolare sulle tracce di sangue della ragazza che proprio con quell'auto era stata sequestrata la sera dell'11 novembre. Come spiega il Corriere della Sera, tra gli accertamenti previsti ci dovrebbe essere anche la "bloodstain pattern analysis", l'analisi della disposizione delle tracce di sangue nell’abitacolo che dovrebbe aiutare i carabinieri a ricostruire la dinamica dell’omicidio.
"La tecnica è la stessa che fu utilizzata nella villetta di Cogne per le indagini sull’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. Dalle analisi della distribuzione del sangue all’interno dell’auto si potrà capire in che modo e dove la ragazza è stata colpita, si potrà capire qualcosa di più sulla dinamica dell’omicidio", ha spiegato Luciano Garofano, generale dei Carabinieriin congedo ed ex comandante dei Ris.
Nel caso di Cogne venne scelta proprio la Bpa proprio per la presenza di una grande quantità di tracce ematiche presenti sulla scena. "Tuttavia queste analisi non potranno dirci nulla circa la premeditazione: su questo giocheranno un ruolo determinate gli accertamenti su eventuali altri oggetti trovati all’interno della macchina e sui sacchi neri trovati sopra il cadavere di Giulia". Se confermata, l'aggravante della premeditazione potrebbe portare a una condanna all’ergastolo.
Gli oggetti ritrovati nella Fiat Punto
All'interno dell'auto sarebbero stati trovati un coltello con una lama di 12 centimetri che si ritiene sia l‘arma usata per l'omicidio e, come spiegava il generale, oggetti che fanno pensare alla premeditazione, come sacchetti di nylon neri, uguali a quelli trovati accanto al corpo della studentessa, e del nastro adesivo. Gli investigatori ora potranno anche analizzare il cellulare rinvenuto nel veicolo, che potrebbe essere quello di Giulia.
Indagini per verificare crudeltà e premeditazione
Il pubblico ministero Andrea Petroni potrebbe in seguito avvalersi delle sole indagini del Ris oppure può chiedere il legale della difesa di Turetta, l'avvocato Giovanni Caruso, di nominare un consulente di parte. Le indagini all’interno della macchina serviranno anche a verificare le dichiarazioni del ragazzo fatte durante un interrogatorio durato nove ore e anche per individuare elementi che potrebbero essere ricondotti all’aggravante della crudeltà.
Bisognerà infatti accertare se Cecchettin sia stata colpita in auto con il coltello già nel parcheggio di Vigonovo a due passi da casa o se i fendenti siano stati inferti a Fossò, sotto le 11 telecamere di Dior in zona industriale, subito dopo il tentativo di fuga della ragazza bloccato da Turetta che l'avrebbe prima gettata a terra e poi caricata in auto.