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Perché istituire una no fly zone sull’Ucraina significherebbe l’entrata in guerra della Nato

L’istituzione di una no fly zone potrebbe avere degli effetti politici devastanti, ovvero significherebbe l’entrata in guerra della Nato contro la Federazione russa. Lo spiega a Fanpage.it il Generale Carlo Landi.
A cura di Chiara Ammendola
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"Questa richiesta da parte dell'Ucraina è comprensibilissima ma la valenza a livello politico è fortissima, si tramuterebbe infatti nell'entrata in guerra della Nato e quindi nella risposta di Putin", a dirlo è il Generale ora in pensione Carlo Landi, già comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare, che ha così commentato a Fanpage.it la richiesta dell'Ucraina alla Nato di istituire una no fly zone per salvare i civili dai bombardamenti delle forze aeree russe. Secondo il Generale vietare lo spazio aereo alle forze russe significherebbe inasprire ancora di più le tensioni tra i due paesi in guerra che rischierebbero di sfociare in ultimo in una guerra globale. "Pur sostenendo l'Ucraina non dobbiamo dimenticare l'interesse generale europeo – ha spiegato il Generale – una guerra delle nazioni europee o della Nato contro la federazione Russa non gioverebbe neanche alla stessa Ucraina".

L'Ucraina ha chiesto di istituire una no fly zone alla Nato 
Le forze militari ucraine stanno facendo di tutto per fermare l'avanzata dei russi.

Cos'è una no-fly zone?
La no-fly zone significa il divieto a tutti i velivoli non autorizzati di entrare in uno spazio aereo, viene dichiarata di solito su territori o in ambiti in cui si volgono combattimenti per impedire che le forze aeree possano utilizzare quello spazio e quindi condurre attacchi sulle forze di terra "amiche". La no fly zone implica però un concetto di applicazione della forza: nel momento in cui qualcuno che ha questa forza, che in questo caso specifico dovrebbe essere la Nato, decide di fare una no fly zone in un'area poi deve impiegare i propri mezzi aerei per impedire che in quell'area si svolgano attività di volo. È come se mettessimo un limite di velocità e poi la pattuglia dei carabinieri a far rispettare il limite: se non ci sono i carabinieri a controllare, aver messo il limite è pleonastico. È una richiesta dell'Ucraina che è già stata smentita dalla Nato che è l'unica che potrebbe applicarla in questo momento: non ci sono altre forze che possono dire di non volare sull'Ucraina al momento.

Il presidente ucraino Zelensky però ha rinnovato la richiesta sottolineandone l'importanza
Sarebbe per gli ucraini un grosso sollievo, così facendo una parte delle forze d'attacco scomparirebbe. Al momento stanno subendo un attacco che è in gran parte via terra ma che è sostenuto però dalle forze aeree, in caso di no fly zone non solo i russi sarebbero in difficoltà ma dovrebbero far fronte poi al fatto che a volare potrebbero essere proprio gli aerei ucraini. Ciò nonostante si tratterebbe di uno sbilanciamento che avrebbe degli effetti minimi sullo scontro, ma che dall'altra parte potrebbe avere degli effetti politici devastanti, ovvero significherebbe l'entrata in guerra della Nato contro la Federazione russa. Una no fly zone, come ho detto, vorrebbe dire mandare aeroplani della Nato per impedire ai russi di volare.

E questa richiesta dell'Ucraina ha questa doppia valenza? 
Questa richiesta rientra in una strategia ucraina di ottenere il massimo supporto da tutti nel momento in cui sono attaccati da una nazione militarmente più potente. Ma la valenza a livello politico è fortissima, perché è chiaro che i russi reagirebbero a una decisione del genere e lo scontro di due forze armate si traduce in una guerra. Si tratterebbe di una guerra dichiarata: la Nato contro la Federazione russa.

In che modo potrebbe attuarsi una situazione del genere? 
Una no fly zone per essere istituita ha bisogno dell'approvazione dell'ONU, successivamente va individuata una Forza Aerea a cui assegnare compito di fare rispettare il dettato ONU. Per cui se fosse scelta la NATO dovremmo mandare velivoli da combattimento dell'Alleanza sui cieli ucraini, e se un velivolo civile o militare vola lì dentro deve essere cacciato. Come? Con la forza se serve. Questo vuol dire uno scontro armato tra Federazione Russa e NATO e le assicuro che i vantaggi tattici di una simile ipotesi sarebbero, a fronte del rischio di una Guerra mondiale, molto limitati: i russi non userebbero più i velivoli che usano già pochissimo, ma continuerebbero ad usare i missili lanciati da terra come hanno fatto largamente finora e i missili russi possono abbattere un velivolo da 300 km di distanza. Inoltre si otterrebbe il risultato di indispettire ancora di più i russi e questo ad un tavolo delle trattative non è di grande aiuto, anzi.

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