Perché il cardinale Becciu è stato condannato: la storia di uno degli uomini più potenti del Vaticano
Un detto dice che chi entra in conclave Papa spesso ne esce cardinale: c’è un cardinale, stavolta, che il conclave non lo vedrà neppure. Doveva essere il nuovo Papa dopo Francesco, invece Angelo Becciu non prenderà neppure parte neppure all’elezione. Era il consigliere più ascoltato dal pontefice, il pontefice lo ha defenestrato da ogni incarico. Una parabola così non si vedeva decenni in Vaticano: tanto è salito in alto Becciu, quanto è caduto facendo rumore.
Il tribunale vaticano non ha avuto dubbi e lo ha condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione al termine del processo di primo grado che vedeva uno degli uomini più potenti del passato recente dello Stato più piccolo del mondo imputato in relazione a strane operazioni immobiliari e a discutibili giri di soldi grazie ai quali si sono arricchiti personaggi dal dubbio curriculum, a partire dalle sedicente agente segreta Cecilia Marogna, anch’essa condannata.
Becciu è stato anche colpito dall’interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre a una lieve multa e all’obbligo di risarcire le parti civili, in solido con altri condannati, per l’astronomica cifra di oltre duecento milioni di euro. L’avvocato di Becciu ha preannunciato il ricorso, il fratello di Becciu, al centro delle presunte trame del cardinale, in una intervista esclusiva al TG1 ha proclamato l’innocenza del proprio congiunto. Per ora conta solo una verità, quella giudiziaria, a cui si è arrivati dopo ben ottantasei udienze, che hanno portato a severe condanne.
Condanne che non sono andate giù al collegio difensivo di Becciu, secondo il quale "l'innocenza del cardinale Becciu non è stata proclamata dalla sentenza, nonostante tutte le accuse si siano rivelate completamente infondate. Le prove emerse nel processo, la genesi delle accuse al Cardinale, frutto di una dimostrata macchinazione ai suoi danni, e la Sua innocenza, ci consentono di guardare all'appello con immutata fiducia".
Becciu arrivò in Vaticano nel 2011 e scalò velocemente i ranghi: prima sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, nominato da Benedetto XVI e confermato da Francesco, quindi delegato speciale presso il Sovrano militare ordine di Malta e poi prefetto della Congregazione delle cause dei Santi.
A seguito degli scandali che hanno poi portato al processo, nel 2020 Francesco gli ordinò di dimettersi, consentendogli di conservare il titolo cardinalizio ma togliendogli ogni incarico nella Curia Romana. Due anni dopo, però, il Papa, dimostrando di averlo perdonato, lo invitò a partecipare al concistoro del 27 agosto 2022.
La condanna delle scorse ore fa calare, probabilmente in modo definitivo, il sipario sulla carriera ecclesiastica del non più potentissimo cardinale Becciu.