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Perché il caldo a ottobre non è una buona notizia: “A novembre rischio cicloni mediterranei”

Francesco Sudati, Maggiore del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare: “Le masse d’aria fredda impatteranno al centrosud. È lì che il mare è ancora molto caldo ed è lì che potrebbero verificarsi fenomeni intensi. È ancora impossibile fare previsioni, ma potrebbero formarsi anche i cosiddetti cicloni mediterranei, o medicane”.
Intervista a Francesco Sudati
Maggiore del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare
A cura di Davide Falcioni
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Maggiore Francesco Sudati - Aeronautica Militare
Maggiore Francesco Sudati – Aeronautica Militare

L'"ottobrata" che ha investito l'Italia nelle ultime tre settimane è destinata a durare fino alla fine del mese: le temperature continueranno ad essere sensibilmente più alte rispetto alla media climatica del periodo, mentre le precipitazioni scarseggeranno salvo sporadici fenomeni di breve durata al nord.

Il cosiddetto "bel tempo", quindi, la farà da padrone fino a novembre, quando in alcune aree del Paese potremmo però assistere all'altro lato della medaglia: a causa dell'alta pressione in queste settimane si stanno ulteriormente surriscaldando le acque del Mar Mediterraneo, e l'impatto con le masse di aria ferma che giocoforza arriveranno potrebbe dar luogo a fenomeni meteo molto intensi e localizzati, persino a cicloni mediterranei (o medicane) che – si spera – nel loro transito non tocchino la terra ferma.

A spiegare cosa sta accadendo, e soprattutto cosa ci aspetta, è Francesco Sudati, Maggiore del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.

Perché il mese di ottobre è stato così caldo?

Le alte temperature delle ultime tre settimane sono state dovute a una persistenza di alte pressioni sull'Italia. L'anticiclone sta impedendo la formazione di nubi – e quindi di piogge – e ciò determina un'altra anomalia: le precipitazioni sono infatti molto al di sotto dei valori medi previsti in questo periodo. Il caldo con ogni probabilità proseguirà fino alla fine del mese, salvo una perturbazione di modesta entità in transito al nord in queste ore.

Si tratta di un’anomalia climatica preoccupante?

In climatologia ottobre è considerato il mese centrale dell'autunno, quindi le temperature dovrebbero già essere in sensibile calo rispetto a settembre e la piovosità dovrebbe essere ben più diffusa, soprattutto al centronord. Questi due fattori – calo termico e precipitazioni – non si sono ancora verificati. Talvolta capita, seppur raramente: anche in anni recenti ci sono state ottobrate calde, con temperature che in alcuni casi hanno sfiorato i 30 gradi al centronord a inizio di ottobre e poi sono gradualmente diminuite. La grossa anomalia di quest'anno è che siamo quasi a novembre, e il caldo non accenna a diminuire.

Aumenta, a causa delle temperature di queste settimane, il rischio che a novembre di verifichino eventi meteo molto intensi?

L'Italia è un Paese circondato dal Mar Mediterraneo, un bacino "chiuso" la cui temperatura media superficiale cambia moltissimo dall'estate all'inverno. Chiaramente un mese come questo di ottobre, così caldo, con scarsa ventilazione e scarso moto ondoso, fa sì che le acque superficiali marine rimangano molto più calde. È ovvio quindi che quando a novembre – inevitabilmente – arriveranno le prime irruzioni di aria fredda da nord troveranno masse d'aria più calde del solito: di conseguenza i fenomeni meteo associati saranno certamente intensi. Potrebbe piovere meno dal punto di vista dell'estensione territoriale, ma localmente tantissimo.

Un medicane dell'ottobre 2021
Un medicane dell'ottobre 2021

È possibile stabilire dove questi fenomeni meteo intensi potrebbero verificarsi?

Nelle regioni del nord questi fenomeni sono più tipici durante l'estate. A novembre le regioni settentrionali si saranno raffreddate quindi le masse d'aria fredda impatteranno – con un contrasto molto più forte – al centrosud. È lì che il mare è ancora molto caldo ed è quindi lì che potrebbero verificarsi fenomeni intensi. È ancora impossibile fare previsioni, ma ipoteticamente potrebbero formarsi anche i cosiddetti cicloni mediterranei, o medicane, nella zona del basso Tirreno, stretto di Sicilia e Mar Ionio. Chiaramente nel loro movimento non è possibile escludere che tali medicane raggiungano la terra ferma.

Cosa ci attende dunque nei prossimi giorni?

Ancora per 7/10 giorni ci saranno fasi alterne di sole e passaggi nuvolosi al nord, con sporadiche piogge. Al centrosud invece le temperature saranno superiori alle medie del periodo. Poi, da novembre, certamente la situazione cambierà.

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