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Omicidio Giulia Cecchettin

Perché Filippo Turetta potrebbe aver premeditato l’omicidio di Giulia: tutti gli indizi

Tutti gli indizi a sostegno dell’ipotesi secondo cui Filippo Turetta potrebbe aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin: dal coltello ai sacchi neri, dal nastro adesivo al possibile sopralluogo. Indagini in corso.
A cura di Ida Artiaco
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Filippo Turetta ha premeditato l'omicidio di Giulia Cecchettin? A questa domanda stanno cercando di rispondere gli inquirenti che indagano sul caso dei due ex fidanzati veneti, scomparsi lo scorso 11 novembre, prima del tragico epilogo: sette giorni dopo lei è stata trovata morta nei pressi del lago di Barcis, mentre lui è fuggito a bordo della sua Fiat Punto nera in Germania, dove è stato arrestato domenica. Al momento, il ragazzo è indagato per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona.

Ma ci sarebbero degli indizi che potrebbero non fa escludere a priori la premeditazione, aggravante che porterebbe Turetta, in caso di condanna, all'ergastolo. Tuttavia, come ha spiegato a Fanpage.it il giudice Valerio de Gioia, consigliere della Corte d'Appello di Roma, "per la premeditazione non è sufficiente l'ideazione del reato una settimana prima dell'esecuzione, ci vuole un lasso temporale significativo. Il semplice aver preso il coltello il giorno prima dell'omicidio non porta necessariamente alla premeditazione, è una aggravante che viene contestata solo in presenza di elementi che diano certezza di una programmazione che non si è mai interrotta, dall'ideazione alla realizzazione".

Al momento è ancora prematuro parlare di premeditazione. Saranno fondamentali gli accertamenti sull’auto, sui sacchetti neri ritrovati al Barcis, sullo scotch, sui coltelli e sulle tracce di sangue rivenute per terra a Fossò, per fornire maggiori dettagli. Tuttavia non mancano indizi a sostegno di questa ipotesi.

Il coltello trovato nella Fiat Punto nera e il nastro adesivo

Quando è stato fermato nei pressi di Lipsia domenica scorsa, Turetta aveva con sé un coltello da cucina, "lunghezza lama 12 centimetri, condizioni: pulito", come recita testualmente il rapporto degli agenti tedeschi. Il ragazzo avrebbe raccontato di volerlo usare per "farla finita, ma di non averne avuto il coraggio". Un altro fendente, spezzato e senza macchie di sangue, è stato ritrovato nell'area industriale di Fossò, nel Veneziano, dove la telecamera di sorveglianza di un'azienda ha ripreso Filippo aggredire Giulia. Potrebbe essere l'arma del delitto, che il ragazzo avrebbe pulito dopo aver attaccato la 22enne? Quando se ne è appropriato? Si ricordi che Filippo aveva con sé anche 300 euro in contanti.

Altro elemento ancora da considerare sono i pezzi di nastro adesivo ritrovati sempre a Fossò. Alcuni nastri, per verificare se siano della stessa marca e dello stesso tipo, sarebbero stati prelevati dai carabinieri a casa della famiglia Turetta.

I vestiti puliti che aveva con sé in Germania

Sempre dal rapporto della polizia tedesca, sappiamo che sui vestiti indossati da Filippo al momento dell'arresto non vi erano macchie di sangue. Indossava, insomma, abiti puliti, con cui si era cambiato. "In una borsa c'è un cambio e un paio di scarpe, imbrattate di sostanza ematica", hanno annotato gli agenti. Il che potrebbe far intendere che anche la fuga dopo il delitto potrebbe essere stata quanto meno pianificata tempo prima.

I sacchi neri sul cadavere di Giulia

Prima di abbandonare il corpo della ex fidanzata, secondo le ricostruzioni Filippo Turetta l'avrebbe coperta con alcuni grandi sacchi neri. Questo elemento rafforzerebbe, negli investigatori, il sospetto della premeditazione. Per altro, il suo cadavere di Giulia è stato trovato sotto il piano della strada, infilato sotto un grande masso in una sorta di grotta proprio per nasconderlo a chi passava per caso. E, da una prima ispezione, non c'erano ferite da trascinamento, quindi è possibile che il corpo della vittima sia stato portato lì a spalla.

Il possibile sopralluogo nella zona dell'aggressione

Gli inquirenti si stanno inoltre concentrando su due video, registrati nella zona industriale di Fossò. Uno è quello che mostra, alle 23:40, l'aggressione a Giulia, mentre l'altro mostrerebbe il passaggio della Punto nera di Filippo nello stesso punto ma alle cinque del pomeriggio di sabato 11 novembre, quindi sempre del giorno dell'omicidio. Aspetto, quest'ultimo, che potrebbe far ipotizzare la volontà del giovane di effettuare un sopralluogo.

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