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Matteo Messina Denaro

Perché è stato arrestato Andrea Bonafede: cos’ha in mano la Procura contro l’alter ego di Messina Denaro

Secondo il gip che ha disposto l’arresto di Andrea Bonafede “l’indagato ha consapevolmente fornito a Matteo Messina Denaro, per oltre due anni, ogni strumento necessario per svolgere le proprie funzioni direttive: identità riservata, un covo sicuro, mezzi di locomozione da utilizzare per spostarsi in piena autonomia”.
A cura di Davide Falcioni
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"L'odierno indagato ha consapevolmente fornito a Matteo Messina Denaro, per oltre due anni, ogni strumento necessario per svolgere le proprie funzioni direttive: identità riservata, un covo sicuro, mezzi di locomozione da utilizzare per spostarsi in piena autonomia". È quanto scritto, nero su bianco, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nel pomeriggio di oggi dal gip di Palermo, Alfredo Montalto, nel confronti di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che avrebbe prestato l’identità al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e che ora deve rispondere della pesante accusa di associazione mafiosa.

Accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri – il procuratore capo Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido – il gip sostiene che "possa condividersi la conclusione del pm riguardo alla configurazione, in termini di gravità indiziaria, del reato di partecipazione di Bonafede all'associazione mafiosa facente capo a Matteo Messina Denaro".  "Occorre evidenziare – spiega il giudice – che la difesa minimizzatrice tentata dal Bonafede allorché è stato sentito subito dopo l'arresto di Messina Denaro è stata già documentalmente – e, quindi, inconfutabilmente – smentita dagli accertamenti investigativi che l'hanno seguita".

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Identità fornita nel novembre del 2020

È stato accertato, continua il gip, "che Messina Denaro ebbe ad utilizzare l'identità fornitagli dal Bonafede (…) certamente già in occasione del primo intervento chirurgico subìto il 13 novembre 2020 e, dunque, risulta smentito l'occasionale recente incontro col latitante (collocato temporalmente nel 2022) di cui ha riferito il Bonafede medesimo".

"Si aggiunga – scrive il gip – che le condotte di Andrea Bonafede si sono protratte certamente per molti mesi: le parziali ammissioni della persona sottoposta alle indagini, alla luce dei preliminari riscontri raccolti, confermano che l'acquisto della abitazione e la cessione di un documento di identità sul quale apporre la propria fotografia risalgono ad un periodo risalente almeno al 27 luglio 2020 (epoca di acquisto della prima autovettura) o comunque al 13 novembre 2020 (epoca del primo intervento subito da Matteo Messina Denaro sotto le mentite spoglie di Andrea Bonafede)".

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Secondo gli investigatori oltre a consegnare all'ex latitante la sua carta d’identità e a dargli la tessera sanitaria necessaria per le terapie e le visite mediche, Bonafede ha acquistato – per sua stessa ammissione – la casa di Campobello di Mazara in cui Messina Denaro ha trascorso l'ultimo periodo della latitanza, gli ha consegnato il bancomat permettendogli di fare delle spese e gli ha fatto acquietare la Giulietta sulla quale viaggiava. La macchina, comprata un anno fa personalmente dal padrino in una concessionaria di Palermo, formalmente era intestata alla madre di Bonafede.

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