Perché è stata ancora rinviata in Francia l’estradizione in Italia dello zio di Saman Abbas
Per la quarta volta i giudici della Corte d'Appello parigina hanno deciso di rinviare alla prossima udienza la decisione sull'estradizione in Italia di Danish Hasnain, il 33enne pakistano arrestato a Parigi lo scorso 22 settembre su mandato di arresto europeo perché accusato di aver organizzato e poi eseguito l'omicidio della nipote, la 18enne Saman Abbas, scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) lo scorso 30 aprile. Ancora una volta l'avvocatessa che difende l'uomo, Layla Saidi, ha chiesto ai giudici della Chambre de l'Instruction un rinvio, questa volta motivandolo con una richiesta avanzata all'Italia di un "complemento d'informazioni" sulle modalità di applicazione di una eventuale condanna all'ergastolo. Richiesta che i giudici hanno accettato rinviando l'udienza al prossimo 5 gennaio 2022.
Si tratta di un ennesimo cavillo utilizzato presumibilmente dalla legale per prendere tempo e rimandare il trasferimento in Italia di Hsnain che gli inquirenti italiani vogliono interrogare proprio in merito al presunto omicidio di Saman il cui corpo in questi lunghi mesi non è stato mai ritrovato. Su questo ennesimo rinvio si è espresso anche l'avvocato di Saqib Ayub, fidanzato della 18enne che per primo ha denunciato la sua scomparsa ai carabinieri di Novellara e che è ad oggi parte offesa in questa vicenda: "La Francia non so perché debba tardare questa estradizione nonostante i fatti trasmessi dalla Procura, attraverso un fascicolo debitamente tradotto in francese, indichino i gravi indizi di colpevolezza a carico di quest'uomo – spiega a Fanpage.it l'avvocato Claudio Falleti – vorrei che la Francia fosse più cooperativa, così come lo hanno trovato, spero che alla stessa velocità lo mandino qui in Italia. Se è innocente, la giustizia italiana dà il diritto alla difesa. Si difenda qui"
Contro Hasnain c'è la testimonianza del fratello minorenne della ragazza, che si trova ora in una comunità protetta dopo essere stato fermato pochi giorni dopo l'omicidio in compagnia dello zio: l'uomo avrebbero, insieme a due cugini di Saman, Ikram Ijaz, anch'egli arrestato in Francia e poi estradato, e Nomanhulaq Nomanhulaq, ucciso Saman Abbas e fatto poi sparire il cadavere, il tutto in combutta con i genitori della 18enne pakistana Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, anch'essi indagati e che avrebbero trovato rifugio in Pakistan. "Arriverà il momento in cui Hasnain tornerà in Italia, la difesa sta guadagnando tempo, chiedendo magari quale possa essere la pena prevista, ma nei suoi confronti ci sono gravissimi indizi e questo non può essere sottovalutato dai giudici francesi – ha continuato l'avvocato – non potrà continuare a giocarsi per sempre la carta, come ha fatto, del ‘non c'entro niente perché il corpo non è mai stato trovato'. E in questo senso spero che inquirenti a Reggio Emilia continueranno a cercarlo il corpo di Saman".