Perché è illegale lasciare ombrelloni e sdraio sulla spiaggia libera per occupare il posto
Oltre 150mila metri quadri di spiagge libere e tratti di mare restituiti alla collettività, oltre 8mila attrezzature sequestrate, cinquecento comuni costieri controllati e sanzioni amministrative per quasi 700mila euro. Sono i numeri dei controlli sulle spiagge del nostro Paese condotte questa estate dalla Guardia Costiera italiana, nell’ambito della lotta a chi occupa posti sulle spiagge libere, sia nell'ambito dell’operazione “Mare Sicuro” sia in collaborazione con le polizie locali.
Una attività strutturale di controllo che ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini il diritto di poter usufruire del mare e che si ripete ogni anno e che ogni anno fa registrare migliaia di illeciti da nord a sud. Occupazioni indebite riscontrate tra operatori abusivi, che si impossessano di interi tratti di costa, ma anche tra privati cittadini che occupano le spiagge con sdraio e ombrelloni, per assicurarsi i posti in prima fila, e poi si allontanano per ore, lasciandoli spesso anche di notte.
“Nessuna vessazione sul cittadino che vuole andare in spiaggia, si tratta di una attività a tutela di tutti i cittadini ai quali vogliamo garantire il diritto di poter andare in spiaggia libera” ha sottolineato a Fanpage.it il Comandante Cosimo Nicastro, Capo ufficio comunicazione della Guardia Costiera. “Il concetto è sempre lo stesso, sia per il privato che lascia l’attrezzatura per ore e giorni in spiaggia, sia per chi cerca anche di ricavare profitto illecito facendosi pagare per ombrelloni e sdraio: bisogna evitare che venga sottratto un pezzo di spiaggia a favore di una persona e a discapito di tutti gli altri” ha aggiunto l’ufficiale.
Nel momento in cui si lascia la spiaggia, dunque, si deve portare via ombrelloni e sdraio. Non a caso le attrezzature balneari sequestrate, tra ombrelloni, sdraio e altro, vengono subito fatte rimuovere dai militari impegnati nei servizi di controllo per restituire immediatamente spiagge e spazi alla fruizione dei cittadini.
Il fenomeno dell’occupazione abusiva delle spiagge “sottrae alla pubblica collettività tratti di costa destinate a rimanere liberi per la fruizione di tutti” ha ricordato Nicastro, sottolineando che da anni ormai la guardia Costiera si è concentrata su questo aspetto nell’ambito delle attività di verificare del corretto uso del demanio marittimo, agendo sistematicamente nei controlli, al di là delle segnalazioni di cittadini ed enti locali.
Occupazioni che riguardano nord e sud indifferentemente, anche se ovviamente è maggiore dove vi sono più spiagge libere da occupare: “Non esiste una zona dove vi è una maggiore frequenza di questo fenomeno perché è determinato dalla presenza di spiagge libere e dipende dalla costa”.
Chi occupa le spiagge libere va incontro a pesanti sanzioni. Oltre al sequestro delle attrezzature, si rischia una sanzione amministrativa che arriva fino a mille euro e, nei casi più gravi, cioè quando c’è una vera e propria occupazione abusiva della spiaggia con manufatti fissi, c’è la segnalazione all’autorità giudiziaria perché si configura un elemento penale per occupazione abusiva di demanio. Ad oggi sono stati registrati oltre 1400 illeciti amministrativi e 122 segnalazioni penali.