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Neonati sepolti in giardino a Parma

Perché Chiara è accusata di aver premeditato l’omicidio del neonato a Parma: “Ricerche ossessive sul web”

La ragazza di Vignale di Traversetolo arrestata con l’accusata di aver partorito di nascosto in casa e poi seppellito due neonati deve rispondere di omicidio premeditato del secondo neonato. Il Procuratore: “Nelle sue ricerche nessun senso opposto alla morte, nessuna ricerca che apre a una possibilità, a un affidamento, e che evochi la vita e la salute del bambino”.
A cura di Antonio Palma
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"Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà", ne è convinto il Procuratore di Parma che contesta anche la premeditazione dell'omicidio alla 21enne di Vignale di Traversetolo arrestata con l'accusata di aver partorirò di nascosto in casa e poi seppellito due neonati in giardino, a distanza di un anno l'uno dall'altro.

Secondi gli inquirenti, la ragazza "ha autonomamente scelto di gestire da sola e senza aiuto dapprima la gravidanza, poi il parto e avrebbe potuto non privare della vita il proprio bambino". In particolare gli inquirenti ricordano che non si è mai sottoposta a visita, ha tenuto tutti all'oscuro della gravidanza, nonostante l'appoggio di famiglia e fidanzato, continuando a tenere comportamenti non compatibili con una gravidanza come bere alcol e fumare, anche marijuana, fingendo di avere un ciclo mestruale abbondante durante i due parti.

Il parto 24 ore prima della vacanza a New York

"La strada scelta da Chiara, perseguita anche mediante la finzione del ciclo mestruale non può che avere un’unica finalità: quella di arrivare alla fine del percorso di gravidanza con la soppressione del figlio, cosa che puntualmente si verifica" scrive il Procuratore, ricordando che la nascita del secondo neonato, morto dissanguato, è avvenuta esattamente il giorno prima della partenza della famiglia per New York e cioè il 7 agosto scorso.

"Nessuno sapeva della gravidanza di Chiara, come avrebbe fatto a partire per gli Stati Uniti in condizione di gravidanza pressoché a termine? E, nel più che improbabile caso di imbarco, come avrebbe partorito negli Stati Uniti, peraltro alla costante presenza di padre, madre e fratello?" si chiedono gli inquirenti che aggiungono: "Con quale argomentazione, e con quale coraggio, Chiara avrebbe potuto confessare al fidanzato di aver partorito un bambino di cui il fidanzato non aveva mai avuto modo di sospettare la scomoda presenza? Con quale giustificazione Chiara si sarebbe presentata alle amiche, con le quali condivideva tutto, fino alla marijuana, in compagnia di un bambino che, per l’assenza totale di indizi di gravidanza, sarebbe apparso come piovuto dal cielo?".

"Chiara non ha mai disdegnato l’uso di sigarette elettroniche e con tabacco, anche accompagnato da assunzione di bevande alcooliche; da ultimo, dopo che il travaglio era di fatto già iniziato, e nell’imminenza del parto, Chiara non ha neppure disdegnato l’uso di marijuana" scrive il Procuratore, ricordando che anche al momento della rottura delle acque, il primo agosto, "la ragazza prosegue imperterrita per la sua strada, senza consultare chicchessia né rivolgersi ad una struttura sanitaria per la gestione del parto imminente".

Le ricerche sul web e il video sulla decomposizione del corpo

Infine, a parere dell'accusa, la premeditazione sarebbe confermata dalle ricerche fatte su internet dalla 21enne relative a come mantenere nascosta la gravidanza, su come indurre o accelerare il parto e su quali condotte tenere per favorire un aborto al sesto mese. Ricerche definite "ossessive" dal procuratore e che sarebbero state scandite ogni volta dal riferimento ai mesi di gravidanza.

Ricerche che per il procuratore smentisco la versione della giovane e che indicano che "il disegno che Chiara ha maturato sin dalle prime battute della gravidanza o comunque da quanto ha iniziato a prendere coscienza della gravidanza stessa, era la soppressione del proprio figlio, prima, in occasione, o dopo il parto".

Per l'accusa infine sono elementi chiave anche le ricerche sulla decomposizione del corpo, come ad esempio la domanda su "dopo quanto puzza un cadavere" e  la visualizzazione di un video su come avviene il disfacimento di un cadavere, avvenuta già nel febbraio del 2024.

La versione di Chiara: "Svenuta dopo il parto, l'ho trovato morto"

"Lei ammette di aver tagliato il cordone al neonato ma non dice che lo ha ucciso, dice che ha avuto un mancamento dopo il parto e il taglio del cordone che al risveglio non respirava più e lo ha seppellito" ha spiegato il Procuratore di Parma, aggiungendo: "Sostiene che non si aspettava che sarebbe nato, sostiene che non sapeva la gravidanza a che mese fosse e che al ritorno lo avrebbe detto ai genitori". Gli inquirenti spiegano che Chiara dice che non aveva detto nulla per paura della reazione dei genitori che però dal loro canto dicono che erano ben lieti di accogliere un nipotino, allo stesso modo il fidanzato non aveva nulla in contrario a diventare padre.

"Al contrario, nella cronologia delle ricerche internet, non si trova mai, nemmeno una volta, una ricerca in senso opposto alla morte, nessuna ricerca che apre a una possibilità, a un affidamento, e che evochi la vita e la salute del bambino. Nulla ad esempio sul parto in anonimato o anche solo sull’affidamento o sull’adozione di un neonato, che pure avrebbero potuto dimostrarsi vie alternative all’omicidio" conclude la procura di Parma.

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