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Covid 19

Perché c’è un’ondata di Covid in piena estate e quanto durerà: lo spiega il prof Pregliasco

Il professor Pregliasco: “Siamo in una fase di crescita esponenziale. Osservando quello che è accaduto in Portogallo dovremmo raggiungere il picco entro la fine di luglio poi vedere un calo dei contagi”.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Virologo, Università di Milano.
A cura di Davide Falcioni
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Quasi 85mila casi, 63 morti e un tasso di positività del 26%. Sono i dati del bollettino di ieri dei contagi Covid. Ma i numeri reali della nuova ondata – ancora nel pieno della sua fase di crescita – sono ampiamente superiori: secondo il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, infatti, "non è possibile capire quanti siano i casi reali perché in molti fanno il test a casa e non figurano quindi nelle statistiche"; a questi, si sommano i casi asintomatici, che "nessuno è in grado di stimare quanti siano davvero".

Come indicano alcuni studi, è possibile che i casi reali siano più numerosi di un fattore 2 o 3, vale a dire che potrebbero essere fra 200mila o 300mila al giorno, osserva il fisico. Insomma, dal punto di vista delle infezioni la situazione è ben peggiore rispetto alla "fotografia" fornita ogni giorno dal Ministero della Salute. Ma quali sono le cause di questa ondata estiva? E quando, prevedibilmente, finirà? Fanpage.it ha interpellato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano.

Quali sono le caratteristiche di questa nuova ondata? E come mai è arrivata d’estate?

Siamo in una fase di transizione tra quello che è stato l'andamento pandemico vero e proprio di questo nuovo virus e quella che è e sarà una fase endemica. Attenzione, però: gli andamenti endemici non devono essere considerati la fine del problema, né un scampato pericolo, tantomeno sono il sinonimo di bassi numeri di infezioni. Assisteremo a delle "ondulazioni", con fasi di crescita e decrescita dei contagi.

Perché accade?

Questo virus si sta adattando per cercare di continuare la sua "sporca opera". L'ondata attuale di Omicron ha due origini: la prima è che abbiamo di fatto aperto tutto dando al virus maggiori possibilità di diffondersi. Dobbiamo ricordare infatti che l'estate di per sé non uccide SarsCov2, ma riduce le condizioni di rischio visto che si sta più tempo all'aperto e distanziati.

E qual è la seconda causa di questa ondata?

L'instabilità di questo Coronavirus, che ha tre caratteristiche. Omicron è contagiosissima, lo è più di morbillo e varicella ma anche del SarsCov2 originale: l'R0, all'epoca, era di 2,5; con Delta è passato a 7 e oggi è di 15/17. Con un numero di riproducibilità di base del genere non c'è estate che tenga. La seconda sfortuna per noi è che il virus riesce a "schivare" la protezione immunitaria determinata dalla guarigione con precedenti varianti o dai vaccini, ed è per questo che il 9% dei casi giornalieri è costituito da reinfezioni. Il terzo elemento, che in parte gioca a nostro favore in parte no, è che il virus è un po' più buono: si tratta di una tendenza naturale. Essendo i virus dei parassiti assoluti devono essere meno invasivi possibile per continuare a riprodursi.

I vaccinati o già guariti da una precedente infezione rischiano come gli altri di sviluppare forme severe di malattia?

No, in gran parte dei casi l'infezione per loro ha un decorso più banale. Chi ha subito una prima malattia e si è vaccinato non sempre schiva il virus, ma riesce a "governare" meglio la malattia. Per questo abbiamo una proporzione di casi gravi minore rispetto al passato. Quindi non è vero che il virus si è raffreddorizzato: è solo diventato un po' più "buono" ed abbiamo una quota importante di soggetti protetti che, tuttavia, perdono tale protezione con il passare del tempo. Il serbatoio di soggetti suscettibili, con un andamento un po' a fisarmonica, cresce e si riduce.

Terapia intensiva, Covid
Terapia intensiva, Covid

Il presidente nazionale del Servizio Sanitario di Urgenza 118 ieri ha detto che si stanno tornando a vedere polmoniti serie.

Quando il virus inciampa in un soggetto che si è ammalato molto tempo fa, non si è vaccinato, ha saltato la terza dose o l'ha fatta molti mesi fa, ma soprattutto quando SarsCov2 viene a contatto con un soggetto anziano e fragile le polmoniti sono ancora possibili.

Alla luce di questa nuova ondata come dovremmo affrontare l'estate?

Difficile rispondere perché la narrazione degli ultimi mesi è stata quella di un "liberi tutti". Per certi versi è comprensibile, sta accadendo persino con la guerra, che sembra essere diventata la normalità. La paura verso il virus si è abbassata e i 60/70 morti al giorno sono considerati dall'opinione pubblica un prezzo accettabile da pagare. Che dire? Occorre buon senso: ricordo che le mascherine, pur non essendo una barriera efficace al 100%, aiutano a prevenire l'infezione e dovrebbero essere usate tutte le volte che servono. Vanno raccomandate ai fragili e alle persone che le assistono. Vanno poi recuperate le abitudini più banali: ad esempio il lavaggio delle mani.

Il ministro Speranza dice che in autunno arriveranno vaccini adattati per Omicron. È vero?

Sì, ci sono vaccini sviluppati sulla piattaforma mRna di Pfizer e Moderna che si stanno aggiornando e sono in via di sperimentazione. I dati intermedi sono interessanti e confermano che la risposta immunitaria è intensa. Tali vaccini saranno probabilmente disponibili in una campagna vaccinale autunnale paragonabile a quella antinfluenzale e saranno raccomandati soprattutto agli anziani e ai soggetti fragili.

Quando arriverà il picco di questa ondata?

Siamo in una fase di crescita esponenziale. Osservando quello che è accaduto in Portogallo dovremmo raggiungere il picco entro la fine di luglio poi vedere un calo dei contagi.

Cosa ci attende il prossimo autunno/inverno?

Non illudiamoci che sia finita: ci saranno altre ondate.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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