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Omicidio Saman Abbas

Perché anche i vestiti che Saman Abbas indossava sono importanti per stabilire chi l’ha uccisa

Perché le analisi genetiche sugli indumenti di Saman Abbas potrebbero essere dirimenti per stabilire chi l’ha uccisa.
A cura di Anna Vagli
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Dopo oltre sette ore di autopsia, i medici legali sembrano avvalorare il fatto che Saman Abbas, 18 anni appena, sia stata uccisa facendo ricorso a una modalità omicidiaria di tipo asfittico. Per addivenire a conclusioni più dettagliate, però, si attendono i risultati dell’esame istologico.

Tuttavia, con il dissotterramento di ciò che resta di Saman Abbas, gli accertamenti esperibili in questa fase di indagine sono molteplici. Riavvolgiamo il nastro.

Due sono le attività peritali di fondamentale importanza: non soltanto gli esami autoptici, ma anche quelli di matrice genetica. Data la buona conservazione degli abiti indossati da Saman, è assai verosimile che questi saranno trasferiti anche abbastanza celermente nei laboratori del Ris di Parma.

Da tale angolo di visuale, difatti, l’analisi degli indumenti della giovane pakistana potrebbero fornire elementi ancor più significativi per delineare i rispettivi profili di responsabilità.

In questo senso, è evidente che non residuano più dubbi, come anticipato, sia circa la matrice asfittica della morte sia in relazione all’epoca della medesima. Certificata, appunto, dai video degli ultimi istanti di vita di Saman nei pressi dell'azienda agricola.

I Ris sul luogo del ritrovamento del cadavere di Saman
I Ris sul luogo del ritrovamento del cadavere di Saman

Per questo, così come si sta facendo per gli abiti di Danish, è verosimile che si vada alla ricerca di tracce biologiche miste, latenti o meno, rinvenibili sui vestiti ben conservati di Saman.

Tracce e profili genetici, quindi, eventualmente riconducibili ad altri soggetti presenti sulla scena del crimine insieme a Danish stesso.

E ciò con un duplice scopo. Non solo per verificare l’eventuale presenza di altri complici. Ricordiamoci, infatti, che in questa direzione la Procura di Reggio ha aperto un secondo fascicolo a carico di ignoti.

Ma per capire se effettivamente l’azione dei cugini di Saman sia ipoteticamente riconducibile anche alla fase omicidiaria o solamente a quella successiva di occultamento del corpo. Senza tralasciare i dovuti riscontri in ordine al ruolo sia di Nazia che di Shabbar Abbas.

Dati dirimenti che, però, si potranno acquisire solo in laboratorio. Chiaramente, bisognerà tener conto del fattore tempo che potrebbe aver cancellato informazioni importanti. Ma la saponificazione del cadavere e lo stato generale dei suoi resti fanno ben sperare.

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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