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Covid 19

Perché a Pasqua si può andare all’estero ma non in un’altra regione

A Pasqua e Pasquetta agli italiani sarà consentito viaggiare all’estero e raggiungere uno dei paesi del cosiddetto gruppo C ma non potranno spostarsi da una regione all’altra se non per urgenze. È quanto è stato specificato da una nota del ministero dell’Interno, secondo cui chi deve andare all’estero per turismo può raggiungere l’aeroporto anche se si trova in una regione arancione o rossa. Ira di Federalberghi: “Assurdo”.
A cura di Ida Artiaco
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Nei giorni di Pasqua gli italiani potranno viaggiare all'estero ma non potranno spostarsi tra regioni, a meno che non abbiano un valido motivo, di salute, lavoro o per il rientro al proprio domicilio e/o residenza. È quanto prevede decreto Covid del 3 marzo, firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che non solo non vieta i viaggi di turismo all'estero ma consente gli spostamenti tra regioni e aree rosse se finalizzati, come specificato da una nota del Viminale, a raggiungere un aeroporto da dove si deve partire per turismo, o una nave in partenza per una crociera. Sembra un paradosso, ma non lo è, anzi si tratta di una vera e propria beffa per gli albergatori nostrani: "Gli alberghi e tutto il sistema dell'ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all'altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia", è stato il commento di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Ma facciamo un passo indietro.

Perché si può viaggiare all'estero e quali Paesi è possibile raggiungere

Chi deve andare all’estero per turismo può raggiungere l’aeroporto anche se si trova in una regione arancione o rossa. Secondo il decreto firmato lo scorso 3 marzo e valido fino al 6 aprile, mentre gli spostamenti tra regioni sono bloccati, è possibile viaggiare oltre i confini italiani per motivi di turismo. Pertanto, conferma una nota protocollata dal ministero dell'Interno, ci si può spostare anche in zona arancione o rossa per prendere l'aereo. Con una nota del gabinetto della ministra Luciana Lamorgese è stato chiarito che "sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento". È dunque consentito muoversi purché "muniti di autocertificazione" e viaggiare verso i cosiddetti paesi del Gruppo C,  senza necessità di altra motivazione, e cioè: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse le Isole Fær Øer e la Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna , Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco, ovviamente con tutte le limitazioni del caso.

A Pasqua tutta Italia sarà in zona rossa

In Italia, invece, fino al 30 aprile vige il divieto di spostamento tra regioni, se non per motivi di lavoro, salute e necessità, e addirittura dal 3 al 5 aprile, quindi da sabato santo a Pasquetta, tutto il Paese sarà in zona rossa, cioè sarà vietato uscire dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute, urgenza. Unica eccezione sono le visite a parenti e amici massimo in due adulti e minori di 14 anni, ma anche in questo caso è obbligatorio fare rientro presso la propria abitazione, e il raggiungimento delle seconde case, anche se su questo punto la situazione cambia da regione a regione. Da qui la protesta di Federalberghi: "Se è vero come è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio – ha detto a Repubblica il presidente Bocca – allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia, così come alla possibilità di frequentare terme, impianti di risalita, riunioni, congressi e manifestazioni fieristiche".

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