“Per Saman quelle zoc… di femministe dove sono?”, presidente pari opportunità di Arezzo si dimette
"Per il delitto di Saman quelle zoccole di femministe di sinistra dove sono?", è la frase shock apparsa in un post sui profili social di Rossella Angiolini, Presidente della Commissione pari opportunità della Provincia di Arezzo, scatenando una valanga di polemiche. L’uscita decisamente infelice di Angiolini avvocatessa e esponente politico di centrodestra, infatti, non è passata certo inosservata, scatenando una valanga di reazioni critiche a mezzo social che infine l’hanno spinta alle dimissioni da presidente della commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo, ruolo che ricopriva da un paio di anni.
Nel post Angiolini aveva fatto riferimento alla tragedia di Saman, la ragazza di 18 anni di origine pakistana e residente a Novellara (Reggio Emilia) che è scomparsa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato e che per gli inquirenti sarebbe stata uccisa dai parenti proprio per aver rifiutato le nozze imposte. Nel post pubblicato sul proprio profilo facebook, Angiolini, che nel 2006 era stata anche candidata a sindaco per il centrodestra, voleva contestare il fatto che si sarebbero viste poche prese di posizione da parte delle associazioni femministe di sinistra ma ha usato toni decisamente fuori le righe, per sua stessa ammissione.
“Sono molto dispiaciuta di essermi fatta prendere dalla rabbia, chiedo scusa a tutte le donne che si sono sentite offese, è montata la rabbia per un omicidio per cui non ho visto alcuna manifestazione, rispetto a quelle per il Ddl Zan o quelle fatte in ginocchio nei mesi scorsi” ha spiegato la diretta interessata annunciando le sue dimissioni ma senza un passo indietro sui temi discussi: “La stampa ha avuto una grande attenzione, ma non chiedo scusa alle femministe di sinistra. Per Saman ci sono state prese di posizione molto fredde e molto contenute a sinistra. Sollevazione popolare non c'è stata".
"Mi sono dimessa dalla commissione Pari Opportunità, sono uno spirito libero e l'uso di una terminologia soft non è nelle mie corde. Ho usato parole incompatibili con un incarico istituzionale" ha spiegato poi Rossella Angiolini, rivelando: “La presidente della Provincia Silvia Chiassai non ha chiesto le mie dimissioni, sono io che ho insistito. Non volevo metterla in difficoltà. Era giusto e corretto fare così, lei era dispiaciuta della mia scelta"