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Covid 19

Per l’Iss l’Italia è tra i paesi Ue con meno circolazione di Covid-19: “Dati confortanti”

Secondo Silvio Brusaferro (Iss) e Gianni Rezza (Ministero della Salute), che hanno commentato i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, “in Italia i dati sul Covid-19 sono confortanti, in calo Rt, incidenza e pressione sugli ospedali. Ma attenzione la variante Delta e alla ripresa delle attività: bisogna continuare a vaccinare e a mantenere comportamenti prudenti”.
A cura di Ida Artiaco
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La situazione Covid-19 in Italia è positiva e i dati sono confortanti, con un calo dei valori di Rt e incidenza, ma attenzione a non abbassare la guardia: la variante Delta è predominante e bisogna continuare la campagna di vaccinazione per aumentare la protezione contro il virus. È quanto hanno spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità e membro del Cts, e Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, nel corso della conferenza stampa odierna sugli ultimi dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. "L’Italia si sta schiarendo in una Europa dove la circolazione del virus sta lentamente decrescendo – ha precisato il numero uno dell'Iss -. Il nostro Paese si caratterizza come uno di quelli con la circolazione più contenuta. La curva da noi è rimasta contenuta, e ciò grazie alle vaccinazioni e alle misure adottate".

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Secondo Brusaferro, ad essere in calo sono non solo l'indice Rt, arrivato a quota 0,83 quindi al di sotto della soglia di guardia di 1, e l'incidenza, che si colloca a 54 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 64 della scorsa settimana, ma anche la pressione sugli ospedali. "C'è una situazione di stabilità rispetto alla trasmissibilità del virus e alla pressione ospedaliera – ha aggiunto -. E tutto grazie alle vaccinazioni: vediamo oggi che la fascia d'età dai 20 ai 29 ha raggiunto quella tra i 50 e i 59, cresce dunque rapidamente, il che sottolinea la risposta positiva delle persone più giovani che aderiscono alla campagna. Arrivano dati confortanti perché le persone con ciclo vaccinale completo sono protette per quanto riguarda il rischio di sviluppare la forma grave della malattia, ma anche per quanto riguarda l'infezione, seppur in percentuale minore".

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A preoccupare è ancora la variante Delta. "Abbiamo percentuali elevate di sequenziamento che dimostrano come la variante delta sia assolutamente dominante, come nel resto d'Europa, dove supera il 99%. Registriamo scenari di tipo 1 in tutte le regioni ad eccezione di due con scenario d tipo 2 – ha concluso Brusaferro -. Si conferma dunque la diminuzione dell'incidenza che tocca la soglia dei 50 casi, sotto la quale si riescono a tracciare i contatti stretti dei casi contenendo la circolazione del virus. Prevediamo che anche nei prossimi giorni ci sarà una circolazione stabile con quasi tutte le regioni a rischio basso. Ultime raccomandazioni: assunto che la variante delta è prevalente, è importante continuare nel lavoro capillare per aumentare la copertura vaccinale, ma anche tracciare e ricostruire le catene di trasmissione per contenere e controllare la diffusione del virus".

A lui ha fatto eco Gianni Rezza. "I dati sono confortanti, abbiamo una tendenza alla leggera diminuzione dei posti di area medica e in terapia intensiva – ha detto -. Ci troviamo però di fronte alla ripresa di tante attività, come la scuola, che comportano un aumento della mobilità umana e dell'aggregazione. A confronto con l'anno scorso, la situazione è simile, ma oggi abbiamo due variabili nuove: la prima, negativa, è la variante Delta, molto più trasmissibile, il che fa sì che bisogna continuare a mantenere le precauzioni che conosciamo, nonostante l'altra variabile, più positiva, che è il vaccino. Abbiamo coperture elevatissime, a confronto con gli altri Paese dell'Ue siamo tra quelli che hanno vaccinato di più e meglio, lo ha detto anche Anthony Fauci. Ma stiamo attenti perché nonostante l'ottima campagna vaccinale bisogna mantenere comportamenti individuali prudenti".

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