Per l’Iss “la curva dei contagi Covid in Italia decresce, ma resta forte pressione sugli ospedali”
In Italia la curva dei contagi Covid decresce lentamente ma resta preoccupante il sovraccarico delle strutture ospedaliere, oltre la soglia critica a livello nazionale sia per quanto riguarda l'area medica che le terapie intensive. È questo il quadro della situazione epidemiologica nel nostro paese delineata da Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì per illustrare i dati del monitoraggio settimanale realizzato dalla Cabina di Regia. "Nella mappa europea vediamo oggi una colorazione più intensa in alcuni Paesi al confine con l'Italia – ha precisato l'esperto -. La curva italiana mostra una lenta decrescita. Quasi tutte le regioni hanno una decrescita dei nuovi casi, alcune invece hanno valori in crescita". In calo sia l'indice Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del virus, arrivato a quota 0.85, quindi molto al di sotto della soglia di guardia di 1, che l'incidenza, ora ferma a 182 casi ogni 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni rispetto ai 185 della scorsa settimana.
"Il virus circola dappertutto – ha aggiunto Brusaferro -. Il numero di nuovi casi per 100mila abitanti è su 7 giorni pari a 182 rispetto ai 185 della scorsa settimana. L'età mediana degli infetti sta scendendo ancora, ora è a 45 anni, stessa cosa per l'età mediana del primo ricovero, a 68 anni. Di certo, questo è un effetto positivo della campagna di vaccinazione. Tra le persone con più di 80 anni ma anche i settantenni comincia a decrescere il numero di casi". Precisamente, "ha superato il 75% di copertura la fascia over-80 e oltre il 50% ha fatto il ciclo completo. La fascia tra 70 e 79 anni sta anche rapidamente crescendo". Tuttavia, c'è ancora preoccupazione per il sovraccarico sulle strutture ospedaliere: "Vi è una lenta decrescita dei ricoveri sia in area medica che in terapia intensiva, in particolare per questi ultimi abbiamo ancora superamento della soglia critica al 39%, quindi di 9 punti percentuali. La situazione però è molto diversificata a livello regionale. Attualmente, la Sardegna si trova in uno scenario 3, con l'Rt più alto d'Italia, mentre Sicilia e Valle d'Aosta sono in uno scenario 2″. Da qui, ha continuato Brusaferro, la raccomandazione della Cabina di regia è di "mantenere sempre elevata la guardia e quei comportamenti che sappiamo sono in grado di contenere la trasmissione di questo virus, di cui ora è dominante la variante inglese".
Gli ha fatto eco Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, secondo il quale "l'Rt inferiore a 1 ci dice che c'è una certa trasmissione sostenuta ma minore rispetto alla soglia di guardia. Abbiamo avuto accumulo di persone infette che si riverbera anche a distanza di tempo e con conseguenze soprattutto sulle strutture ospedaliere. È necessario continuare ad adottare comportamenti prudenti. Ci avviamo verso le riaperture che comportano sempre rischi e che sono quindi da fare con cautela. Bisogna anche accelerare la campagna di vaccinazione. Attualmente c'è pausa su quarto vaccino approvato dall'Ema, ma è previsto aumento di dosi dei vaccini disponibili, tra cui Pfizer che anticiperà almeno 50 milioni di dosi all'Europa".