Per l’Iss calano casi Covid e pressione sugli ospedali, ma attenzione a varianti indiana e nigeriana
L'epidemia da Covid-19 è in decrescita in Italia, come nel resto d'Europa ma bisogna fare molta attenzione alla circolazione delle nuove varianti del virus. È quanto emerge dal quadro epidemiologico spiegato da Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità, nel corso della consueta conferenza stampa del venerdì pomeriggio sul monitoraggio settimanale elaborato dalla Cabina di Regia sulla situazione Covid nel nostro Paese. Secondo l'esperto, infatti, il trend di decrescita caratterizza tutte le Regioni. In calo è non solo l'Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del virus, che è a quota 0.79, bel al di sotto la soglia di guardia di 1, ma anche e soprattutto l'incidenza che è arrivata a quota 47 casi per 100mila abitanti, di contro ai 66 casi per 100mila abitanti della scorsa settimana.
Pressione sugli ospedali e vaccini
"A decrescere – ha aggiunto Brusaferro – è anche l'età media dei casi, oggi a 39 anni, in calo, ed è di 60 anni l'età media dei ricoverati, il che vuol dire che la campagna vaccinale sui più anziani sta dando i suoi frutti ma anche che è importante continuare a vaccinare anche i più giovani che non sono immuni al virus. Si abbassa anche l'età mediana dei decessi, a quota 76 anni". Bene anche la situazione negli ospedali, in cui la pressione è scesa sotto la sogli allarme. "I ricoveri in area medica sono al 14% rispetto al 19% della scorsa settimana, mentre in terapia intensiva si è passati da una saturazione al 15% rispetto al 19% di 7 giorni fa", ha sottolineato Brusaferro, aggiungendo come i dati sulle ospedalizzazioni rispecchino la campagna di vaccinazione: "Gli over 80 hanno superato soglia del 90% di copertura vaccinale. Le curve ci mostrano che al crescere della copertura vaccinale decresce il numero di contagi e ospedalizzazioni settimanali. Il che conferma l"importanza di continuare a vaccinare".
Le varianti
Nonostante ciò non bisogna abbassare la guardia, soprattutto a causa della circolazione delle varianti del Coronavirus. "La variante inglese è ormai largamente circolante, ma sono presenti anche altre". Secondo la survey di questa settimana, ha spiegato Brusaferro, basata su 1663 campioni, "la mutazione inglese è dominante all'88% in quasi tutte le regioni, anche se in diminuzione rispetto all'ultimo monitoraggio, cresce leggermente la circolazione della brasiliana (7.3%), resta stabile la sudafricana e vicino all'1% ci sono anche l'indiana, presente soprattutto in Emilia Romagna, Lazio e Lombardia, e di quella nigeriana, con focolai soprattutto nel Centro Italia".
"Abbastanza ottimisti, con dosi a giovani giù epidemia"
Anche per Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, la situazione epidemiologica è in miglioramenti: "La campagna vaccinale sta dando i suoi frutti per abbattere il carico di malattia grave come testimoniato dalla decongestione dei posti letto e allo stesso tempo si sta cominciando a vedere effetto iniziale su diffusione della trasmissione. Per vedere effetto forte bisognerà vaccinare strati di popolazione giovanile, cosa che credo accadrà a giugno con l'arrivo di un maggior numero di dosi. In questo momento siamo relativamente ottimisti: abbiamo di fronte la stagione estiva. Sebbene con virus nuovi non si possano fare previsioni, è anche vero che in genere durante la stagione estiva c'è una sorta di distanziamento sociale naturale, stando di più all'aperto, e quindi possiamo aspettarci una situazione buona. Inoltre con la vaccinazione ai giovani potremo dare una botta ulteriore a questa epidemia. Il prossimo autunno dovrebbe essere migliore. Abbiamo milioni di persone che hanno fatto l'infezione, e quindi sono immunizzati. E avremo tanta parte della popolazione vaccinata".