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Per Jessica, 18enne e disabile, il diritto allo studio non esiste

Jessica Cardamuro, di Bacoli, non potrà frequentare la scuola superiore perché una norma glielo impedisce. E il diritto allo studio dove va a finire? Diego Bouché, direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, risponde a Fanpage: “Solo le istituzioni centrali possono agire per modificare questa norma”
A cura di Gaia Bozza
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Il diritto allo studio di Jessica, che è disabile al 100 per cento e desidera tanto continuare ad andare a scuola, è un problema complicato. E l'Ufficio scolastico regionale della Campania sostiene di avere le mani legate. Jessica Cardamuro, 18enne di Bacoli, vicino Napoli, non può iscriversi alle scuole superiori perché una norma glielo impedisce. E non c'è modo di sfuggire al Leviatano. "Non possiamo intervenire, dobbiamo solo applicare la legge – risponde ai microfoni di Fanpage.it Diego Bouché, direttore dell'ufficio regionale -La norma prevede che quando una persona consegue la licenza di scuola media al 18esimo anno d'età, può frequentare solo le serali".

Ma esistono diverse sentenze del Tar e proprio una recente, del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana (che è il massimo grado della giustizia amministrativa in Sicilia, regione a statuto speciale), che ha riconosciuto il diritto di una giovane disabile maggiorenne di iscriversi al primo anno di una scuola superiore nonostante avesse superato il 18esimo anno d'età. "Sì, ci sono le sentenze ma la normativa è questa, noi non possiamo agire in deroga – ribatte Bouché – Potrebbe essere emanata una normativa, una legge che dice che per casi particolari si possa andare in deroga, ma questo non può farlo l'Ufficio scolastico regionale". E chi può farlo? "Il Governo, il Parlamento – spiega – Ma allo stato attuale la scuola non può accettare la ragazza".

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Jessica Cardamuro non è certo l'unico caso, la madre Oriana racconta di aver visto diversi giovani che avrebbero voluto frequentare la scuola superiore ma alla fine le famiglie optano per i centri territoriali di supporto. Secondo la normativa, però, i diciottenni potrebbero iscriversi alla scuola serale e lì avere diritto al sostegno. Ma un istituto professionale per adulti non è l'ambiente ideale per ragazzi giovani e spesso con dei problemi piuttosto importanti, che avrebbero invece bisogno di integrarsi con gli altri ragazzi. Quanti sono i giovani disabili che si iscrivono alle scuole serali? "Non conosco il numero esatto in questo momento, comunque non molti", risponde Bouché.

Il numero degli insegnanti di sostegno e le ore di didattica hanno subito tantissime riduzioni, negli anni. Nel 2008 il decreto Gelmini ha tagliato i posti destinati al sostegno, che hanno provocato una drastica riduzione delle ore per gli studenti disabili. Tagli per i quali il Miur è stato condannato più volte. Poi è arrivato il governo Monti, e la musica non è cambiata. In Italia, in media c'è un insegnante ogni 4 disabili. Rapporto di 1 a 4. La normativa, così com'è strutturata, di certo non incoraggia l'iscrizione a scuola dei disabili. La famiglia di Jessica ha fatto ricorso al Tar, che dovrebbe pronunciarsi il 25 Settembre prossimo. L'alternativa al tribunale, come spesso accade in Italia, è la conoscenza del cavillo: ragionando per assurdo, la madre della ragazza avrebbe dovuto agire d'astuzia e iscrivere Jessica alle superiori a 17 anni e 364 giorni.
Barriere ovunque: anche nel diritto allo studio.

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