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Peppe Ottaviano trovato morto in casa a Scicli, l’autopsia conferma l’omicidio: costole e cranio rotti

I primi risultati dell’autopsia sul corpo del 41enne rinvenuto cadavere in casa a Scicli hanno stabilito che l’uomo è stato vittima di un pestaggio mortale, anche se i contorni della vicenda restano ancora tutti da chiarire. Gli inquirenti ora si stanno concentrando sulle frequentazioni del 41enne e sulle sue ultime ore di vita.
A cura di Antonio Palma
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Peppe Ottaviano è stato ucciso, lo hanno confermato i primi risultati dell'autopsia sul corpo del 41enne rinvenuto cadavere all'interno della casa di famiglia a Scicli, nel Ragusano, domenica scorsa 12 maggio. Gli inquirenti, che già avevano privilegiato la pista dell'omicidio dopo i primi giorni di indagine, ora dunque non hanno più alcun dubbio: l'uomo è stato vittima di un pestaggio mortale, anche se i contorni della vicenda restano ancora tutti da chiarire.

L'esame post mortem sul corpo del 41enne, eseguito venerdì all’obitorio dell’ospedale Maggiore di Modica, infatti ha confermato i sospetti degli inquirenti, evidenziando alcune ferite gravi che non sarebbero compatibili con un evento accidentale o un gesto volontario. Oltre alle due ferite al capo e la frattura del setto nasale, che il medico legale aveva già refertato durante la prima analisi esterna del cadavere al momento del ritrovamento, quando era intervenuto in casa dell'uomo, l'autopsia ha riscontrato ulteriori traumi subiti dalla vittima alle costole e al cranio.

Nel dettaglio, come spiegano i carabinieri che si stanno occupando del caso, le gravi lesioni sul corpo di Giuseppe Ottaviano hanno prodotto anche la rottura di quattro costole e una fratturazione della scatola cranica. Ferite che escludono la possibilità di un evento accidentale o di traumi autoinferti: Peppe è morto per le botte subite. Elementi che fugano tutti i dubbi iniziali che erano scaturiti dal fatto che nell'abitazione in via Manenti era stato trovato molto sangue ma non apparenti segni di colluttazione o di effrazione.

Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ragusa, che procedono unitamente ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Modica e della tenenza di Scicli, ora proseguono per individuare il possibile aggressore. Gli inquirenti da giorni si stanno concentrando sulle frequentazioni del 41enne e sulle sue ultime ore di vita per cercare di arrivare a restringere il campo del possibile assassino. In particolare  si sta analizzando il cellulare dell’uomo e si stanno sentendo amici e parenti anche per arrivare a un possibile movente.

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