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Pensava fosse stanchezza invece era tumore, la storia di Georgie: “Ho capito che bisogna dire sì alla vita”

A 26 anni Georgie Swallow ha ricevuto la diagnosi di tumore. Da quel momento la sua vita è cambiata. Oggi ha 32 anni e molto di cui essere grata, anche se sa di aver sprecato tempo prezioso in adolescenza, preoccupandosi di cose futili: “Non lasciare che le piccole cose ti ostacolino. Dì sì alla vita”.
A cura di Giusy Dente
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Instagram @georgieeswallow
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Georgie Swallow ha 32 anni ed è originaria di Iver, nel Buckinghamshire. Negli ultimi tempi la sua vita è drasticamente cambiata: sui social condivide la sua quotidianità, con la speranza che possa essere d'ispirazione e possa far riflettere quante più persone possibile sul valore della vita, che non va sprecata, come ha fatto lei per troppo tempo.

Nell'adolescenza era una ragazzina insicura, che odiava guardarsi allo specchio, perennemente in lotta col proprio corpo, nel tentativo di perdere peso. A 26 anni la diagnosi di tumore le ha fatto cambiare prospettiva su molte cose: il cancro le ha dato modo di guardare a se stessa e alla propria vita in modo diverso, più amorevole, lasciandosi alle spalle il male che si era autoinflitta troppo a lungo. È riuscita a trarre qualcosa di buono, da quella drammatica esperienza di malattia. Si era dedicata così tanto a provare odio verso se stessa, che aveva dimenticato quanto fosse bello essere al mondo. Aveva sprecato tempo ed energie cercando di perdere peso, invece di investirli godendosi la vita. Per questo oggi cerca di essere d'aiuto a chi si trova in una situazione simile.

Instagram @georgieeswallow
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Ricordando il suo passato, Georgie Swallow ha detto alla BBC:

Ero una bambina molto vivace. Ho avuto un'infanzia meravigliosa con una sorella maggiore e una minore e un sacco di amici. Ma da adolescente mi sentivo sempre così insicura e cercavo costantemente di perdere peso. Ora mi rendo conto che è stato uno spreco di tempo. Se solo avessi saputo cosa sarebbe successo.

All'età di 24 anni, infatti, ha cominciato ad ammalarsi spesso, a provare dolori e strani pruriti alle gambe, a perdere molto peso. Inizialmente lo ha attribuito allo stress, alla stanchezza, ad allergie. Due anni dopo, invece, è arrivata la diagnosi: linfoma di Hodgkin allo stadio 4. Lei è riuscita ad arrivare alla diagnosi presto, ma sa che non è per tutti così:

Fortunatamente mio padre aveva un'assistenza sanitaria privata, quindi sono stata visitata rapidamente dagli specialisti. Mi spezza il cuore che ci siano persone che invece devono aspettare a lungo per le cure. Mi è stato detto che se avessi aspettato ancora non avrebbero potuto fare nulla per me. Sono stata incredibilmente fortunata che sia stato preso giusto in tempo. 

Instagram @georgieeswallow
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Georgie ha dovuto affrontare sei mesi di chemio aggressiva, ma è riuscita a sconfiggere il tumore, che però si è ripresentato dopo appena quattro mesi, proprio quando si era appena ripresa in mano la sua vita, tornando alla quotidianità. Ma neppure quella notizia l'ha abbattuta. Ricorda benissimo quel giorno, in cui le hanno detto che la il cancro era tornato:

Avevamo prenotato un tavolo in un ristorante di lusso per un pranzo di festa. Abbiamo deciso di andarci comunque e di divertirci, piuttosto che tornare a casa e piangere. Tutta questa faccenda mi ha fatto capire che bisogna sfruttare al meglio il tempo che si ha.

Oggi il suo corpo porta i segni del percorso difficile affrontato: le chemio, il trapianto di cellule staminali, l'isolamento (perché il suo sistema immunitario era troppo debole). È entrata in menopausa precoce e probabilmente non potrà avere figli. Ma ha molto di cui essere grata, per cui festeggiare. Difatti, per celebrare il quinto anniversario di liberazione dal cancro, ha organizzato un party in grande stile in un ristorante a Mayfair, in cui ha anche raccolto fondi per il Royal Marsden Hospital, dove è stata curata. Ha raccontato:

Passare attraverso tutto questo ha davvero cambiato la mia prospettiva. Sembra un tale privilegio essere ancora viva. Bisogna essere grati per il tempo che si ha. Prima di ammalarmi, ero così insicura del mio aspetto che non indossavo nemmeno un costume da bagno davanti ai miei amici. Lasciavo che le mie preoccupazioni mi impedissero di fare le cose. Ho pensato: "Se muoio, avrò un milione di rimpianti". Così ho promesso a me stesso che avrei iniziato a dire "sì" più spesso.

Instagram @georgieeswallow
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E oggi, vuole che tutti coloro che respingono la vita si aprano ad essa e inizino a dire più spesso "sì" come ha fatto lei, anche se ci ha messo molto tempo ed è servito molto dolore per capirlo. Per questo usa i social raccontando il suo percorso:

Ora ho quasi 100.000 follower e ho iniziato a collaborare con diverse associazioni benefiche, cosa che adoro. Ho anche iniziato a organizzare viaggi di gruppo. I viaggi sono un'opportunità per persone di tutte le età di dire "sì" a qualcosa di cui non erano sicuri.

Oggi Georgie è ancora sotto controllo, ma il peggio è passato e anche se non sa cosa le riserva il futuro, lei sa benissimo come godersi il presente, senza rimpianti:

Vorrei poter tornare indietro, scrollarmi di dosso la giovane Georgie e dirle: "Smettila di perdere tempo cercando di perdere peso". La vita è molto più che preoccuparsi dell'aspetto del proprio corpo. Abbiamo tutti le nostre insicurezze, preoccupazioni e paure, ma devi soffocare quelle voci. Indossa il bikini. Fai le cose che hai sempre desiderato fare. Crea ricordi con le persone che ami e non lasciare che le piccole cose ti ostacolino. Dì "sì" alla vita.

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