Penny Market richiama lotto di acqua Ninfa. La replica dell’azienda
Un lotto di acqua minerale naturale è stato ritirato dal mercato a causa della “possibile presenza di particelle in sospensione”. A dar notizia del richiamo – che riguarda un lotto di acqua minerale naturale “Ninfa”- è la catena di supermercati Penny Market che tramite un comunicato pubblicato sul suo sito spiega i motivi del provvedimento. Il prodotto richiamato dal mercato è stato distribuito unicamente nei punti vendita di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia. Si tratta di acqua minerale naturale distribuita in bottigliette da 50 centilitri con il numero di lotto L20RX2N e scadenza nel mese di novembre 2019. Come riportato dal comunicato pubblicato sul sito di Penny Market (il modello di richiamo è del ministero della Salute), le bottigliette d’acqua richiamate sono state prodotte da Acque Minerali d’Italia S.p.a. nello stabilimento di Melfi, nella provincia di Potenza.
I clienti possono restituire il prodotto per la sostituzione o il rimborso – “I clienti che avessero acquistato tale prodotto sono pregati di restituirlo al punto vendita per la sostituzione o rimborso entro il 08/04/2019”, si legge ancora nel comunicato. La catena di supermercati si scusa anche per il disagio: “Precisiamo che il richiamo interessa solo la scadenza sopra indicata. Siamo spiacenti per il disagio arrecato, legato a cause non dipendenti dalla nostra volontà”. Lo stesso Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dando notizia del richiamo del prodotto ha invitato i consumatori, a scopo precauzionale, a non bere l’acqua con il numero di lotto richiamato e di restituirla al punto vendita d’acquisto per la sostituzione o il rimborso.
Acque minerali d’Italia: nessun rischio per i consumatori
Con un comunicato Acque Minerale d’Italia SpA fa sapere di aver attivato, a puro titolo precauzionale e senza alcuna ammissione di responsabilità, la procedura di ritiro/richiamo del lotto L20RX2N di acqua minerale naturale “Ninfa”, nel formato da 0,5 L pet naturale, imbottigliato presso lo stabilimento di Melfi il 20 agosto 2018 e con scadenza novembre 2019. Di seguito il comunicato dell’azienda:
L’azienda comunica che sul lotto in esame (di 142.128 bottiglie), prodotto da oltre sette mesi, non sono state rilevate difformità interne in quanto tutte le analisi e i controlli effettuati, inviati alle autorità competenti unitamente a tutte le altre indicazioni sulla tracciabilità del prodotto, sono risultati essere conformi. La problematica segnalata, che riguarda in realtà soltanto due bottiglie che presentavano al loro interno alghe verdi (notoriamente non pericolose per la salute umana), è da ricondurre ad una non adeguata conservazione del prodotto che è stato esposto alla luce del sole, come appurato dalla visione diretta dei campioni presso l’Arpa di Bari, che presentavano l’etichetta sbiadita.
Per Acque Minerali d’Italia la sicurezza dei propri prodotti è da sempre la priorità assoluta e per tale motivo, sebbene non si paventi rischio per la salute umana, ha precauzionalmente provveduto ad attuare le operazioni per il ritiro/richiamo del lotto oggetto di attenzione dandone contestuale comunicazione alle competenti Autorità sanitarie. Gli impianti ove la Fonte Ninfa è captata e imbottigliata sono progettati, realizzati, collaudati e controllati in conformità agli standard di qualità più stringenti previsti dalle norme vigenti.
L’azienda garantisce la purezza dei propri prodotti e precisa che dai riscontri effettuati il lotto L20RX2N, ormai venduto da numerosi mesi, non è presente presso i nostri clienti e che gli stessi hanno in ogni caso provveduto ad attivare, in via precauzionale, la relativa procedura di richiamo presso i consumatori finali senza che, allo stato, vi siano state segnalazioni circa la sua permanenza sul mercato.
Fermo quanto sopra, la Società ritiene in ogni caso opportuno rendere noto che la presenza di alghe in forma di spore nelle acque minerali imbottigliate non rappresenta un evento eccezionale. La sporulazione – ed il conseguente blooming algale – avviene però esclusivamente con l’esposizione alla luce solare, per tale motivo l’azienda, oltre a riportare in etichetta le indicazioni per i clienti circa le modalità ottimali di conservazione delle bottiglie (“Evitare l’esposizione alla luce diretta e al calore. Conservare in luogo fresco, asciutto e pulito e senza odore”), mette in campo una serie di misure preventive, atte a scongiurare l’innesco di problematiche di questo tipo.
Nel dettaglio, tali misure consistono:
– nelle pulizie sistematiche degli impianti (sia di imbottigliamento sia di captazione e stoccaggio), dello stabilimento e delle zone perimetrali, mediante l’uso di prodotti sanificanti e, in maniera specifica, di prodotti a base di quaternari di ammonio;
– nel monitoraggio continuo degli aspetti microbiologici e chimico chimico-fisico lungo tutta la filiera: dalla fonte, ai punti di miscelazione, allo stoccaggio e all’imbottigliamento su ogni singola linea e tipologia di prodotto; le analisi in autocontrollo vengono effettuate dal laboratorio aziendale, in numero nettamente superiore ai controlli previsti dalla normativa vigente.
– nell’utilizzo di film estensibile del pallet di colore bianco coprente, al fine di evitare la penetrazione di luce al suo interno ed evitare l’esposizione del fardello ai raggi diretti del sole.
– nel divieto di carico del prodotto finito agli automezzi sprovvisti di centine.
– nella sensibilizzazione dei clienti/concessionari alle buone norme di stoccaggio del prodotto finito
La Società, riconfermando la massima e completa disponibilità e collaborazione con le autorità competenti, si riserva ogni utile azione a tutela dei propri interessi e diritti, anche di immagine, che possano venire lesi dall’attivazione di ingiustificati allarmi e/o dalla diffusione di notizie false circa la sicurezza e salubrità dei propri prodotti, invitando tutti ad evitare strumentalizzazioni e generalizzazioni nel riportare la notizia. Gli eventuali danni lesivi dell’immagine dei prodotti del nostro Gruppo saranno segnalati all’autorità giudiziaria.