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Pedofilo seriale arrestato in un camper a Caorle: era latitante dal 2011

Charles Gordon Batham verrà estradato oggi dall’Italia per tornare in Australia, a Perth, dove su di lui pendono tre mandati di cattura e 28 accuse di violenza sessuale su minori e incitamento alla prostituzione. Arrestato la prima volta nel 2011 era fuggito in Gran Bretagna facendo perdere le sue tracce. A marzo di quest’anno, durante il lockdown, era stato individuato e fermato dall’Interpol a Caorle in provincia di Venezia.
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Credit: Abc
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Era in fuga da anni, ricercato a livello internazionale dalle autorità australiane per i reati di violenza sessuale su minore e istigazione alla prostituzione. Gharles Gordon Batham, 76 anni di origine inglese, è stato estradato oggi dall'Italia verso Perth, la città australiana dove su di lui pendono ben 28 procedimenti giudiziari per aver molestato due bambini di età inferiore ai 13 anni, tra il 2002 e il 2010, e per istigazione e incitamento alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico, reati commessi tra il 2010 e il 2011. La pena massima prevista per lui in caso di condanna è di anni 20 di reclusione.

Batham era stato fermato la prima volta in Australia occidentale il 4 febbraio del 2011 e successivamente, dopo essere stato rimesso in libertà condizionata su cauzione, era scappato in Gran Bretagna dove con tanto di passaporto falso aveva fatto perdere le sue tracce. Identificato nel Sussex dove viveva in un camper, aveva cambiato nome assumendo l'identità di Charles Edwin Shannon. Si era poi recato in Turchia: arrestato nel 2013 e rilasciato nuovamente era scappato ancora. Fino a quando, il 21 marzo scorso a Caorle, in provincia di Venezia, non era stato preso definitivamente, in un'operazione congiunta della divisione Interpol del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip), guidato dal prefetto Vittorio Rizzi e dai militari della sezione navale della guardia di finanza.

L'uomo era stato segnalato in Italia già quattro anni fa, sempre dall'Interpol, per via di alcune violazioni commesse con un aereo ultraleggero di sua proprietà. All'epoca era stato sottoposto a processo ma sotto falso nome. Questa volta a tradirlo sono stati i controlli per il contrasto all'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di coronavirus: durante il lockdown di marzo è stato fermato per aver infranto i divieti di circolazione. Gli agenti della polizia australiana sono arrivati appositamente a Milano Malpensa per prendere in consegna il latitante e scortarlo durante il volo di rientro in Australia.

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