Pedofilia e Chiesa, chiesti 5 milioni di euro di risarcimento alla diocesi di Savona-Noli
È di ben 5 milioni di euro la richiesta di risarcimento avanzata alla diocesi di Savona-Noli, in Liguria, dall'associazione "Rete l'Abuso", per la mancata denuncia, e quindi della tutela delle vittime, da parte dei vescovi, che erano a conoscenza degli abusi di alcuni sacerdoti sui minori. Cinque i casi di pedofilia considerati. La decisione arriva a sette anni dalla condanna di don Nello Giraudo e al termine di una trattativa che non ha portato alcuno sbocco. L'associazione che tutela le vittime ha depositato in Tribunale due delle cinque citazioni. Tre dei 5 minori erano stati tolti alle famiglie dai servizi sociali e affidati proprio a don Giraudo.
La causa parte, come sottolinea il Secolo XIX, dalle parole del Gip Fiorenza Giorgi rispetto alla mancata denuncia e tutela delle vittime di abusi, nonostante il clero locale ne fosse a conoscenza. Seconda il giudice, "la sola preoccupazione dei vertici della Curia era quella di salvaguardare l'immagine della Diocesi, piuttosto che la salute fisica e psichica dei minori". Proprio da qui, sottolinea il presidente della "Rete L'abuso", Francesco Zanardi, abusato da don Giraudo quando aveva solo 11 anni, riparte per la causa civile. A depositare l'istanza con citazione in giudizio sono stati gli avvocati Elena Peruzzini e Francesca Rosso. La cifra è stata stimata in base alle tabelle regionali di Lazio e Lombardia per il danno biologico. L'appuntamento con la prima udienza è fissato al prossimo 15 novembre. La Curia, che nel frattempo ha anche cambiato guida, non ha intanto commentato la vicenda.
Come ricorda LaPresse, i fatti di pedofilia nella diocesi di Savona-Noli non sono una novità. Almeno 4 vescovi si sono trovati, alla fine del Novecento, davanti a storie terribili di abusi da parte di preti su ragazzini e seminaristi affidati alle loro cure pastorali, senza tuttavia prendere alcuna posizione. In particolare, nel 2003 il vescovo Calcagno, dopo essere venuto a conoscenza degli episodi di pedofilia legati alla figura di Don Nello Giraudo, scrisse una lettera a Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, spiegandogli la storia del sacerdote pedofilo incorreggibile. Nella missiva, il porporato racconta che cercherà di evitare di metterlo a contatto con bambini e adolescenti, ma sembra impotente di fronte al fatto che il sacerdote voglia continuare la sua attività pastorale. L'unica cosa sottolineata con forza è che, fino a quel momento nulla era trapelato sui giornali. Ma nulla di più.