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Paura all’Aquila: tre scosse di terremoto nella notte

L’evento sismico, chiaramente avvertito dalla popolazione, non ha causato danni a cose o persone. La scossa più forte, con un’intensità intorno a 3.3 della scala Richter, ha avuto come epicentro i Comuni di Barete, Pizzoli e Cagnano Amiterno, ma è stata avvertita anche nel capoluogo abruzzese.
A cura di Antonio Palma
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L'Aquila

La terra in Abruzzo ha tremato ancora una volta, questa notte diverse scosse sono state chiaramente avvertite dalla popolazione in provincia dell’Aquila, alcune persone impaurite sono scese in strada cercando un riparo.

Ormai all’Aquila e in tutta la provincia la gente convive con questi attacchi di panico improvvisi, dopo l’immane tragedia del terremoto del 6 aprile del 2009 che sconvolse tutta la provincia e distrusse gran parte del centro storico della città abruzzese, con 308 morti e più di 1500 feriti.

Da allora si sono susseguite centinaia di scosse piccole e grandi, che portano inevitabilmente i cittadini a riversarsi nelle strade per paura di ulteriori crolli. Anche le scosse di questa notte sono da inquadrare in questa serie di piccoli terremoti continui che hanno preceduto e seguono la scossa più potente del 2009, che aveva una magnitudo pari a 5,9 della scala Richter.

Secondo quanto riferisce la Protezione Civile, l’epicentro dell’evento sismico di ieri si trova tra i Comuni di Barete, Pizzoli e Cagnano Amiterno, la prima scossa, quella più forte, di magnitudo 3.3, è avvenuta alle 23.34, seguita da altre due di minore intensità, una subito dopo alle 23.37 e un’altra alle 00.21, entrambe con un’intensità intorno al 2.5 della scala Richter, tutte avvertite distintamente dalle persone. Dai primi rilievi fatti dalla stessa Protezione Civile e dai Vigili del fuoco sembra che per il momento non ci sono danni a cose e soprattutto a persone, tranne un grande spavento.

La serie di scosse iniziate dopo il terremoto del 2009 continuano ad accanirsi sulla zona aquilana, se quelle di ieri sono state le prime chiaramente avvertite di questo mese, già a giugno erano state registrate una scossa nel distretto Velino Sirente, sette scosse nel distretto dei monti Monti Reatini e due sui Monti della Laga sempre nella stessa zona. Dall’inizio dell’evento tellurico principale fino a tutto il 2010 si calcolano circa 18.000 terremoti in tutta l'area della città dell'Aquila. I sismografi, infatti, sono sempre in azione e scosse di minore intensità sono continuamente registrate, a ricordare come l’Italia sia un Paese dalla forte e continua attività sismica.

L'area interessata da questo evento naturale, infatti, è una delle tante aree sismiche dell'Appennino, classificata a livello 2 della scala di riferimento del rischio sismico, con presenza di diverse faglie attive note. E’ zona sismica anche l’area siciliana intorno a Messina, altra città tristemente famosa per un terremoto catastrofico che la distrusse, attraversata in questi giorni da piccoli eventi tellurici, che allarmano la popolazione ma che per fortuna non hanno causato danni a cose o persone.

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