Patrizia uccisa dal marito a Solero, giallo sul movente: le ipotesi dei debiti e del ritorno in Sicilia
Ha chiamato lui stesso i carabinieri dopo aver compiuto l'omicidio, confessando di averla accoltellata. Ma resta un mistero il motivo per il quale Giovanni Salamone, 61enne originario di Agrigento, abbia ucciso ieri mattina all'alba la moglie 53enne Patrizia Russo, insegnante di sostegno. Gli inquirenti sono al lavoro per scoprire il movente del delitto, consumatosi nella casa della coppia a Solero (Alessandria), in via Cavoli. Quando le forze dell'ordine sono arrivate sul posto era già troppo tardi: la donna era stata colpita con sei o sette coltellate, sferrate al fianco e alla schiena mentre ancora dormiva.
L'uomo sarà ascoltato nelle prossime ore dal magistrato per l'interrogatorio di garanzia, ma intanto gli investigatori provano a scavare nella vita di una coppia che apparentemente sembrava non avere alcun problema o comunque che destasse alcun motivo di preoccupazione che potesse far pensare ad un epilogo simile. Lo aveva detto ieri il sindaco di Solero, Andrea Toniato, e poi anche il parroco don Mario Bianchi, che aveva sottolineato che "entrambi partecipavano alla messa della domenica. Dalla Sicilia si erano trasferiti qui per il lavoro di Patrizia ed erano rientrati dall'isola proprio in questi giorni. Siamo rimasti tutti senza parole per quanto successo: marito e moglie erano sempre insieme, entrambi cordiali. Nella notte deve essere accaduto qualcosa di incredibile e imprevedibile".
I due, che hanno due figli, uno residente all'estero e un'altra a Pisa, si erano dunque trasferiti in Piemonte dalla Sicilia un anno fa. E proprio da Agrigento, loro paese d'origine, erano rientrati a Solero il giorno prima che si consumasse la tragedia. Salamone è un agricoltore e commerciante di prodotti agricoli. Da tempo alimenta una grande passione per l'ambiente, trasformatasi in attivismo con una associazione ambientalista di Agrigento. Nel 2020 aveva anche imboccato la strada della politica, candidandosi al Consiglio comunale senza riuscire ad essere eletto. Patrizia Russo invece era una stimata insegnate di sostegno. Lavorava preso la scuola media "Lucio Ferraris" di Solero, incarico che aveva accettato 12 mesi fa.
Il movente dell'omicidio – si pensa – potrebbe essere da ricercare proprio in questo repentino cambiamento di orizzonte di vita. C'è chi parla anche di qualche problema economico, forse un debito economico contratto in Sicilia, ma si tratta al momento soltanto di ipotesi tutte da dimostrare. In attesa di capire che cosa Salamone dirà al magistrato nell'interrogatorio di garanzia e di conoscere i riscontri medico legali sulla dinamica del femminicidio, il paese si prepara a ricordare la vittima in un Veglia in programma questa sera alle 21 nella Chiesa di San Prospero.