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Patrizia Nettis trovata morta in casa, verso la riesumazione della salma della giornalista per autopsia

Si va verso la riesumazione della salma di Patrizia Nettis, la giornalista di 41 anni trovata impiccata nel suo appartamento di Fasano. Il corpo sarà sottoposto ad autopsia per nuovi accertamenti sulla morte della cronista sportiva.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'esame autoptico sul corpo della giornalista Patrizia Nettis, trovata morta il 29 giugno scorso nel suo appartamento, si farà. Un passo che l'avvocato dei familiari della donna aveva chiesto più e più volte alla Procura, ma che era stato ignorato dagli inquirenti. Adesso che l'inchiesta si allontana sempre di più dalla pista del suicidio, chi indaga ha deciso di disporre la riesumazione del corpo e gli ulteriori accertamenti sul cadavere. I tempi sembrano per ora lunghi, ma dalla procura brindisina appare chiaro che le indagini vadano in questa direzione.

I pm titolari del fascicolo, Giuseppe De Nozza e Giovanni Marino, sono pronti a chiedere la riesumazione della salma e a disporre ulteriori accertamenti dopo il ritrovamento di alcune chat tra due uomini che parlavano di una "punizione esemplare" per la giornalista sportiva e addetta stampa del Comune di Fasano. Il passaggio è apparso fondamentale a chi indaga per scandagliare anche la pista dell'istigazione al suicidio e stalking.

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Secondo quanto emerso dalle prime indagini e quanto già riportato da Fanpage.it a giugno, infatti, la donna sarebbe stata vista mentre litigava con due uomini, proprio poco prima della morte. I nuovi elementi, uniti al litigio dai toni accesi sotto casa della vittima, non hanno lasciato indifferenti gli inquirenti, che ora hanno l'interesse ad approfondire ulteriormente il caso.

Già dopo il ritrovamento del corpo della giornalista, era stato iscritto al registro degli indagati il nome di un imprenditore, uno dei due uomini con cui Nettis aveva litigato. L'accusa era quella di istigazione al suicidio e stalking dopo la fine di una relazione tra la giornalista e l'indagato. Resta poi il mistero del secondo uomo, la persona con la quale l'imprenditore avrebbe scambiato 400 messaggi prima della morte della donna, tra l'1.15 e le 3.34 del mattino. In questi messaggi, Nettis veniva definita "matta". 

Nella chat, poi, uno dei due scriveva che la giornalista "l'avrebbe pagata cara" e che "non avrebbe potuto passarla liscia". Questi elementi si aggiungeranno al fascicolo sul caso. Con questi ultimi messaggi, sono attesi report come la consulenza sui supporti informatici della donna. Altro nodo da sciogliere, è quello del computer della giornalista, scomparso per settimane e mai rintracciato dagli inquirenti, fino a quando non è stato trovato in un armadio dell'ufficio utilizzato dall'addetta stampa del Comune di Fasano.

Gli investigatori, inoltre, confidano di poter ritrovare qualche backup o icloud dell’IPhone 14 che era di proprietà della donna. Il telefono sarebbe ormai inaccessibile per via dei numerosi tentativi di sbloccarne la password.

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