Patrizia Nettis, l’avvocato a Fanpage.it: “Dopo sei mesi non sappiamo ancora a che ora è morta”
Sono passati sei mesi dalla morte di Patrizia Nettis, la giornalista di 41 anni trovata impiccata nella sua casa di Fasano, in provincia di Brindisi. La Procura di Brindisi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e indagato un uomo, un imprenditore con cui la donna aveva una relazione. Ma dopo tutto questo tempo i dubbi da chiarire sulla morte della donna sono tanti.
A fornire gli ultimi aggiornamenti sul caso a Fanpage.it è l'avvocato Giuseppe Castellaneta, il legale della famiglia della 41enne. "La perizia sul computer di Patrizia è stata depositata e ha dato un primo riscontro, ovvero l'inaccessibilità delle sue chat Whatsapp. Non è possibile scaricare le conversazioni dalla versione Web, quindi siamo costretti a rinunciare al loro contenuto, sulla base degli elementi tecnici che abbiamo a disposizione".
I messaggi inviati a Patrizia la notte della morte e cancellati dall'unico indagato
"Ora gli unici elementi su cui possiamo lavorare sono il telefono dell'indagato e i riscontri che abbiamo potuto estrarre dallo stesso con i messaggi relativi a quella notte. Gran parte dei quali sono stati opportunamente cancellati, soprattutto quelli inviati dall'indagato a Patrizia, e onestamente ci chiediamo il perché", aggiunge il legale.
"Non so se lui abbia mai dato spiegazioni in merito agli inquirenti una volta ricevuto l'avviso di garanzia o se abbia fornito dichiarazioni prima, come persona informata dei fatti". I messaggi cancellati sarebbero circa una 20ina, secondo quanto ha precisato l'avvocato durante la puntata del programma Quarto Grado del 5 gennaio scorso.
Ancora nessuna risposta alle istanze per la riesumazione del corpo di Patrizia
"Sulle richieste che abbiamo inoltrato per la riesumazione del corpo di Patrizia e per effettuare un'autopsia, non abbiamo ancora ottenuto alcun riscontro", dice ancora l'avvocato. Quindi, credo che a questo punto, ottenuta la perizia sul computer, la Procura abbia solo due opzioni: chiudere le indagini, archiviando o rinviando a giudizio, oppure proseguire e ammettendo la riesumazione con la conseguente autopsia. Credo che questo sia l'unico elemento istruttorio che manchi a questa indagine".
Gli esami biologici sul corpo della 41enne potrebbero rivelare una serie di elementi utili a chiarire cosa sia successo nelle ore precedenti la morte della giornalista e sulla dinamica del decesso. "Sono ormai passati più di sei mesi e dopo tutto questo tempo non conosciamo ancora l'ora del decesso di Patrizia. Qualsiasi indagine dovrebbe partire da questo, dall'ora in cui il soggetto si è tolto o ha perso la vita. Noi ancora non lo sappiamo", conclude l'avvocato Castellaneta.