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Patrizia Nettis, la svolta nel caso: un testimone individua il secondo uomo sotto casa della cronista

Un testimone oculare avrebbe individuato il secondo uomo che la notte della morte di Patrizia Nettis è stato avvistato sotto la sua abitazione. Stando a quanto reso noto, si tratterebbe di un politico locale che poco tempo prima della morte della 41enne avrebbe scambiato alcuni messaggi denigratori sul suo conto con un imprenditore, ex fidanzato della giornalista.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Partrizia Nettis
Partrizia Nettis

Svolta nel caso di Patrizia Nettis, la giornalista originaria di Gioia del Colle (in provincia di Bari), che si è tolta la vita il 29 giugno scorso nella sua casa di Fasano. Un testimone, infatti, avrebbe identificato le persone presenti nei pressi dell'abitazione della 41enne la notte prima del ritrovamento della giornalista appena assunta presso l'ufficio stampa del comune.

La morte della giornalista potrebbe quindi essere istigazione al suicidio. Stando a quanto emerso dalle indagini, i sospetti si concentrano su due uomini con i quali Nettis avrebbe discusso poco prima di togliersi la vita. Con uno dei due, un imprenditore che l'avrebbe vista nelle sue ultime ore di vita, la giornalista aveva avuto una relazione conclusa pochi mesi prima.

Il testimone avrebbe fornito agli investigatori che indagano sul caso i nomi di un politico locale e dell'ex fidanzato della giornalista. Secondo quanto reso noto, il politico non risulterebbe indagato per il momento. Solo l'imprenditore, ex compagno della vittima, risulta iscritto al registro degli indagati con l'ipotesi di istigazione al suicidio e atti persecutori. I due uomini avrebbero inoltre scambiato circa 400 messaggi in una chat proprio sulla 41enne appena assunta come addetta stampa al Comune di Fasano.

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Le chat tra il politico e l'imprenditore

"Che situazione imbarazzante – scriveva uno dei due– a parlare con te alle 3 di notte di una "cosa", di una femmina che non so nemmeno come descrivere". L'imprenditore continuava poi definendo la giornalista "il nulla". "Non è una mamma – diceva – né una donna, non è nulla". Il politico aveva risposto chiamando la giornalista "malata ed egocentrica da rinchiudere".

Poco dopo la lite avvenuta con l'imprenditore, la 41enne si sarebbe tolta la vita approfittando dell'assenza del figlio di 9 anni, che quel giorno si trovava dai nonni. La famiglia della giornalista, è da sempre convinta che la 41enne non avesse alcun motivo per suicidarsi.

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Il post dei genitori di Patrizia Nettis

"Il tempo per noi si è fermato alle 15.30 del 29 giugno, davanti al sacco di recupero contenente il corpo di mia figlia – ha raccontato su Facebook il papà della reporter, Vito Nettis -. Non una mano amica sulla spalla, solo il pianto di mia moglie. Il sospetto alimentato dall'incredulità, sin da subito ha cominciato ad impossessarsi del mio cuore. Sono passati 171 giorni, ma per me sono stati 171 29 giugno".

La famiglia, insieme all'avvocato Giuseppe Castellaneta che ha presentato tre istanze di riesumazione della salma della 41enne, ha provato a gettare nuova luce sul caso per avere risposte.  Nel frattempo, l'iPhone della giornalista risulta essere definitivamente inaccessibile. Si attende ancora la relazione sul computer portatile della vittima, prima scomparso e poi ritrovato tra gli uffici del Comune di Fasano, dove la giornalista lavorava come addetta stampa.

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