Patatine in busta light o non fritte, i consigli di Altroconsumo per non farsi ingannare dai claim

Patatine Light, non fritte o con olio di oliva, sono solo alcuni dei claim che campeggiano su molte buste di patatine per catturare l’attenzione del cliente e del consumatore e invogliarlo all'acquisto del prodotto. Un meccanismo pubblicitario che sottolinea aspetti positivi valorizzando alcun elementi a discapito di altri per far risultare le patatine un prodotto più salutare. Ma quanto c'è di vero?
Un aiuto nella scelta ai consumatori arriva da Altroconsumo con una serie di consigli utili per chi non vuole rinunciare alle patatine pur sapendo che è un prodotto non salutare. Il claim "light" ad esempio può indurre a pensare che ci siano meno grassi e quindi a mangiarne di più ma in realtà non significa automaticamente che ce ne siano pochi. Allo stesso modo la dicitura "Non Fritti" sulle buste di patatine e snack non sempre indica che contengono effettivamente meno grassi rispetto ad una patatina classica e anzi a volte ne contengono di più.
Il principio base per scegliere le Patatine in busta e non farsi ingannare dai claim è quello di leggere sempre l'etichetta posteriore dove è obbligatorio indicare gli ingredienti. Quelle classiche infatti hanno solo tre ingredienti: patate, olio e sale, ma altre come quelle aromatizzate contengono una sfilza di aromi e additivi vari.
La lista degli ingredienti è utile anche per chi pubblicizza determinati ingredienti come olio di oliva o "fonte di iodio", Spesso infatti si può notare che il pregiato olio extravergine di oliva è usato solo in minima parte per friggere le patatine mentre la fonte di iodio è sempre il sale iodato che non fanno delle patatine un alimento sano.
Proprio il sale nelle patatine è spesso molto alto ed è uno degli aspetti che rendono il prodotto poco salutare. Attenzione però anche a chi pubblicizza sulle buste meno sale perché nelle patatine potrebbero esserci altri valori nutrizionali poco sani come un maggior contenuto in grassi.