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Pasqua, papa Francesco nella benedizione Urbi et Orbi: “Dopo il Covid la guerra, serve pace”

Nel giorno di Pasqua papa Francesco invoca la pace in Ucraina: “Metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?”. Oltre 50mila i fedeli presenti a Piazza San Pietro dopo due anni di pandemia.
A cura di Susanna Picone
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"Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza. Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre”. Parla della guerra in Ucraina che va avanti ormai da più di 50 giorni papa Francesco nel Messaggio Urbi et Orbi in piazza San Pietro nel giorno di Pasqua. "Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant'anni fa: ‘Metteremo fine al genere umano, o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?’”, così Bergoglio invitando tutti a non abituarsi alla guerra.

Il Pontefice ha parlato delle tante vittime ucraine, dei milioni di rifugiati, delle persone rimaste sole, delle città distrutte. "Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere”, le parole del Papa. Bergoglio ha però sottolineato che "nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati”.

Oltre 50mila i fedeli arrivati oggi in piazza San Pietro dopo due anni di Pasqua con fortissime restrizioni Covid. "Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse. E invece stiamo dimostrando che in noi c'è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo – ha detto Bergoglio – abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto per credere nella vittoria dell’amore, per sperare nella riconciliazione”.

“Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare”, ha detto ancora il Papa ricordando tutti gli altri conflitti di cui spesso non si parla. Al termine del messaggio pasquale Urbi et Orbi il Pontefice ha concesso l'indulgenza plenaria dai peccati.

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