Pasqua in zona rossa, ma si può viaggiare all’estero: dove si può andare e le regole da seguire
A Pasqua si potrà andare all'estero per turismo ma non si potrà viaggiare tra regioni in Italia, che sarà tutta in zona rossa tra il 3 e il 5 aprile. Ciò significa, in altre parole, che è possibile andare all’estero per turismo e che si può quindi raggiungere l’aeroporto anche se si trova in una regione arancione o rossa, come confermato da una nota del Ministero dell'Interno pubblicata in risposta ad Astoi, l'associazione dei tour operator italiani, che aveva chiesto di chiarire, viste le restrizioni imposte dal Dpcm del 2 marzo, se fosse consentito andare in aeroporto "in caso di viaggi per turismo verso destinazioni estere non interdette".
Un paradosso che ha scatenato l'ira degli albergatori italiani. "Gli alberghi e tutto il sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia", ha tuonato Federlaberghi. Ma quali sono le mete che si possono raggiungere? È necessario fare il tampone prima della partenza? Come funziona con la quarantena? Ecco le risposte a tutti i quesiti dei viaggiatori.
Dove si può andare all'estero per Pasqua
Secondo quanto stabilito dal Dpcm del 2 marzo, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021, gli spostamenti da e per l'Italia si basano su elenchi di Paesi per i quali sono previste differenti misure. Dell'elenco A fanno parte San Marino e Città del Vaticano, per i quali non è prevista alcuna limitazione. Dell'elenco B e C fanno parte una serie di paesi da e verso i quali è consentito lo spostamento senza obbligo di motivazione ma di cui si raccomanda di consultare le singole Schede sul ViaggiareSicuri della Farnesina. Si tratta di Austria, pur con alcune limitazioni, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Le regole per spostarsi all'estero
In base alla normativa italiana, gli spostamenti da/per questi Paesi che sono stati elencati sono dunque consentiti senza necessità di motivazione. È possibile che a loro volta i paesi di destinazione prevedano restrizioni all’ingresso, per cui si raccomanda di consultare sempre la Scheda del Paese di interesse su ViaggiareSicuri. Per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito in una di queste mete nei 14 giorni precedenti, oltre a compilare un’autodichiarazione, è obbligatorio informare del proprio ingresso in Italia il Dipartimento di Prevenzione della ASL competente, sottoporsi a test molecolare o antigenico, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio italiano. "In caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test molecolare o antigenico prescritto, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria", si legge sul sito ViaggiareSicuri. Ci sono tuttavia delle eccezioni. Una riguarda l'Austria: l’ingresso e il transito nel territorio italiano, per le persone che nei 14 giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato per un tempo superiore a 12 ore in territorio austriaco, sono consentiti con obbligo di tampone molecolare o test antigenico nelle 48 ore precedenti l'arrivo in Italia e quarantena di 14 giorni indipendente dall'esito dello screening, al termine della quale ripetere il test.
Paesi fuori dall'Ue dove si può andare
Dell'elenco D fanno parte Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia, vale a dire paesi a basso rischio epidemiologico verso cui e da cui sono consentiti gli spostamenti. Chi rientra in Italia da questi paesi deve sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni, compilare un’autodichiarazione e raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato.
I paesi che non sono raggiungibili
Infine, dell'elenco E, fanno parte tutti gli altri paesi verso i quali gli spostamenti dall'Italia sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, quali: lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi consentiti spostamenti per turismo. Tra questi rientrano anche il RegnoUnito e il Giappone (fino al 3 aprile). Il Dpcm del 2 marzo 2021 ha tuttavia confermato la possibilità di ingresso in Italia, dai Paesi dell’elenco E, per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile (anche se non conviventi) con cittadini italiani/UE/Schengen o con persone fisiche che siano legalmente residenti in Italia (soggiornanti di lungo periodo), che debbano raggiungere l’abitazione/domicilio/residenza del partner (in Italia). All’ingresso/rientro in Italia da questi Paesi, è necessario compilare un’autodichiarazione nella quale si deve indicare la motivazione che consente l’ingresso/il rientro. Si può raggiungere la propria destinazione finale solo con mezzo privato ed è inoltre necessario sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni.