Partoriente 26enne colpita da embolia polmonare, medici salvano mamma e figlia con raro intervento

Un evento sanitario improvviso, dovuto a un’embolia polmonare che avrebbe potuto avere un esito infausto, si è risolto nel migliore dei modi a Torino dove una 26enne incinta è stata salvata con la sua bimba con un raro intervento chirurgico d’urgenza. È accaduto alla Città della Salute e della Scienza del capoluogo piemontese dove la donna era stata trasferita dopo un primo accesso in un pronto soccorso dell’hinterland.
La 26enne, che era alla 29ª settimana di gravidanza, è stata sottoposta ad un delicato intervento di tromboaspirazione polmonare a seguito di un'embolia polmonare massiva bilaterale che l’aveva colpita mettendo a rischio la sua vita e quella della piccola che portava in grembo. Nei giorni prima del ricovero, la paziente aveva manifestato alcune difficoltà respiratorie, poi peggiorate fino alla comparsa di una dispnea intensa.
Portata inizialmente all’ospedale Sant'Anna in terapia intensiva, la successiva TAC e l’ecocardiografia hanno dimostrato la gravità della situazione, con segni di iniziale scompenso cardiaco e pericolo imminente di vita per la giovane donna e la sua bambina. Per questo la 26enne è stata subito trasferita presso la Rianimazione del DEA del presidio Molinette di Torino dove è stata sottoposta a tromboaspirazione dell'arteria polmonare, un intervento mini-invasivo che, attraverso un piccolo catetere inserito attraverso la vena femorale, consente di aspirare gli emboli che ostruiscono i vasi sanguigni del polmone.
Si tratta di un intervento rarissimo in gravidanza a livello mondiale, condotto sotto continuo controllo radioscopico proteggendo il feto dalle radiazioni e monitorizzandone di continuo lo stato di benessere. L'operazione, eseguita nella sala angiografica della Radiologia Interventistica, ha coinvolto un team multidisciplinare di radiologi interventisti e rianimatori ma è stata possibile anche grazie al supporto di una equipe multidisciplinare costituita da cardiochirurghi, ginecologi, neonatologi, ostetriche ed infermieri, pronti ad intervenire in caso di complicazioni.
L’operazione è perfettamente riuscita ma a distanza di 5 giorni, considerato il rischio di recidiva tromboembolica materna in caso di prosecuzione della gravidanza, i medici hanno deciso di far nascere anche la piccola nonostante fosse prematura. Il parto è avvenuto direttamente nelle sale operatorie del DEA Molinette con taglio cesareo e anestesia generale.
La neonata, prematura ma in buone condizioni di salute, è stata stabilizzata e trasferita presso il reparto di Neonatologia universitaria del presidio Sant'Anna dove, pochi giorni dopo, ha potuto ricevere il primo abbraccio della sua mamma. La giovane madre intanto è stata dimessa mentre la neonata è ancora ricoverata presso la Terapia Intensiva neonatale, dove rimarrà ancora per altro tempo anche se attualmente la bambina respira spontaneamente e cresce regolarmente, anche grazie al latte della propria mamma.