Parma, 13enne picchiata a scuola tra le risate delle compagne di classe: video postato su Instagram
La violenza spietata del branco si è consumata nel bagno della scuola, nell'intervallo tra una lezione e l'altra, dove solo poche "elette" potevano assistere. L'avrebbero attirata lì con una scusa. Nel luogo prescelto per l'agguato, Giulia (nome di fantasia) ha incontrato la sua "rivale" ed è stata subito aggredita a suon di cazzotti e ginocchiate alla testa.
Mentre la ragazzina veniva malmenata, un gruppo di sei/sette compagne di classe ridevano e filmavano la scena con i telefonini, per poi postare il video su Instagram. Alla fine del filmato si vede una di loro baciare la picchiatrice come a dire "brava, hai fatto bene".
Il grave episodio di bullismo è accaduto lo scorso 18 ottobre in una superiore di Parma. La vittima è un'alunna di 13 anni, appena iscritta al primo anno nella nuova scuola. La sua colpa? Essere la migliore amica di un coetaneo. Lo stesso ragazzo per cui un'altra alunna della scuola – l'autrice del pestaggio nei suoi confronti – avrebbe avuto una cotta.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, quello della picchiatrice sarebbe stato un interesse non ricambiato dal ragazzo e, allo stesso tempo, Giulia sarebbe stata ritenuta responsabile di quell'amore non corrisposto. E per questo avrebbe dovuto pagare.
"Mia figlia adesso ha paura a tornare in classe. Non vuole affrontare di nuovo quella scuola", ha raccontato alla Gazzetta di Parma la madre della vittima. Lo stesso genitore ha potuto vedere sui social il pestaggio subito dalla figlia, dopo il racconto della 13enne a casa. Il video sarebbe rimasto online per circa 24 ore.
La donna ha subito denunciato il fatto ai carabinieri, che hanno provveduto a rimuovere il video delle violenze da internet. Poi la madre ha accompagnato Giulia in ospedale per compiere alcuni accertamenti: stando a quanto emerso, per fortuna la giovane avrebbe riportato solo qualche contusione a seguito delle botte ricevute, ma nessuna ferita grave.
Poi la donna avrebbe anche telefonato al preside dell'istituto, per chiedergli di guardare in faccia tutti: la compagna di scuola che ha aggredito Giulia, le complici e i rispettivi genitori, in modo da ottenere chiarezza e giustizia per quanto accaduto a sua figlia.
Il precedente sempre nel mese di ottobre a Parma
In un altro istituto della città emiliana, lo scorso 3 ottobre si era già verificato un caso grave di aggressione nei confronti di un ragazzo di 14 anni, altra matricola finita nel mirino dei bulli. Questa volta nessuna storia di gelosia alla base delle botte e degli sbeffeggiamenti: il ragazzino sarebbe stato considerato un "secchione" da alcuni compagni di classe. Per loro, questo avrebbe rappresentato un motivo valido per mettergli le mani addosso e rompergli il naso.