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Femminicidio di Ana Cristina Duarte a Pesaro

Femminicidio Pesaro, il marito di Ana Cristina non risponde al Gip. La vicina: “Nessuno ha fatto nulla”

Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, è stata accoltellata dal marito davanti ai figli di 14, 13 e 6 anni nella loro abitazione di Pesaro. Ad aiutare i 3 fratellini, solo la vicina di casa di 66 anni, Elisabetta Severini. “Tutti hanno sentito le urla di quella donna ma nessuno ha mosso un dito. Questo mi ha fatto male”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La 38enne Ana Cristina Duarte Correia
La 38enne Ana Cristina Duarte Correia
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Ezio Di Livrano, il 54enne autista di pullman che nella serata di sabato 7 settembre ha ucciso la moglie Ana Cristina Duarte davanti ai figli di 14, 13 e 6 anni. L'uomo era arrivato questa mattina intorno alle 11 al tribunale di Pesaro scortato dalla polizia penitenziaria, per l'udienza di convalida dell'arresto. Secondo quanto riferito dalla legale d'ufficio dell'uomo, l'avvocata Gaia Vergari, Di Livrano sarebbe apparso "molto provato".

Elisabetta Severini ha cercato in tutti i modi di aiutare i tre figlioletti della vicina di casa, uccisa a coltellate durante una lite. I tre bambini, nella notte di sabato 7 settembre, hanno dovuto tamponare le ferite inferte dal padre, Ezio Di Levrano, alla mamma Ana Cristina Duarte Correia. Non era la prima volta che la vicina di casa 66enne sentiva le urla dei vicini, né il primo violento litigio al quale assisteva.

Così, davanti all'ennesima lite della coppia, Severini non ha esitato un attimo a lasciare la propria casa e a bussare alla porta di Correira e Levrano. "Ho visto i bambini – ha raccontato la 66enne al Corriere della Sera -. Gli ho chiesto cosa fosse successo. Il più grande mi ha detto che il papà aveva accoltellato la mamma".

"Gli ho chiesto: ‘Adesso dov'è il babbo?'. Mi ha detto che era uscito di casa, ma che non sapeva dove fosse". Severini ha poi chiesto l'aiuto del marito Paolo, di 73 anni, come lei in pensione da anni. I due hanno allertato il 112 dopo aver sentito le urla a casa dei vicini. "L'altra sera avevano le finestre aperte – ha spiegato ancora la 66enne – e ho sentito urla pazzesche. Lei chiedeva aiuto insieme ai figli. La sua voce poi non l'ho sentita più e io mi sono precipitata in strada per capire cos'era accaduto. Prima però ho chiamato il 112".

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"Ci eravamo svegliati per le urla. Quello che mi ha fatto male è che tutti nel vicinato hanno sentito, ma nessuno ha chiamato. Io non ci ho pensato due volte: erano le 2.26, me lo ha detto il maresciallo quando sono andata a firmare la deposizione – continua la donna -. Quando siamo scesi in strada abbiamo visto il figlio più grande, il 14enne. Era sconvolto. Aveva già chiamato il 118, poverino. Mi ha riassunto tutto in due frasi, io l'ho abbracciato. Due minuti dopo è arrivata l'ambulanza con i carabinieri".

Nonostante la corsa in ospedale per salvare la vita alla 38enne brasiliana, per lei non vi è purtroppo stato nulla da fare. Ana Cristina Duarte Correia è purtroppo deceduta in reparto. "Quel bambino – ha raccontato la 66enne – era così serio… l'ho fatto entrare in casa. Era un ometto, mi ha spiegato che aveva tamponato le ferite della mamma e che l'aveva girata per vedere se la ferita fosse profonda. Tremava. Ha due fratelli, una bambina di 13 anni e un altro di 6. Entrambi erano in casa, sono usciti solo quando li ho invitati a stare da me. Li ho coccolati un po'. La ragazzina non ha detto nulla, ha parlato solo il più grande".

"Ho acceso la televisione, al bimbo più piccolo, aveva ancora paura. Non volevano stare da soli. Sono stati con me fino alle 4, due ore". La vicina di casa ha raccontato di aver sentito più volte la 38enne e il marito litigare. "Anche tre o quattro giorni fa – ha sottolineato -. Pure quella volta ho chiamato il 112, li ho visti salire e non so altro. Si erano trasferiti qui da qualche mese".

Ezio Di Levrano, 54 anni, autista di pullman originario di Brindisi, ha abbandonato il coltello dopo il femminicidio e ha tentato la fuga. Le forze dell'ordine lo hanno raggiunto con il cane di famiglia, individuato e arrestato.

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