Parla la clinica di Cosenza dove Rosa Vespa ha rapito la neonata: “È sempre entrata durante gli orari di visite”
"É sempre entrata durante l'orario di visite". Lo precisano anche oggi a Fanpage.it dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza dove lo scorso 21 gennaio Rosa Vespa ha rapito la piccola Sofia, poi salvata poche ore dopo dalla Squadra Mobile. La 51enne, ora in carcere con l'accusa di sequestro di persone, dopo l'allarme lanciato dalla mamma della neonata è stata immediatamente individuata visionando le telecamere di video-sorveglianza della struttura sanitaria. La piccola è stata trovata in casa di Rosa Vespa dove erano in corso i festeggiamenti di benvenuto.
La finta gravidanza di Rosa Vespa e le bugie a parenti e amici
Dagli accertamenti fatti finora da inquirenti e investigatori, Rosa Vespa avrebbe per nove mesi convinto amici e parenti di essere incinta quando invece non lo era. Come si legge nell'ordinanza di convalida, avrebbe scelto la clinica Sacro Cuore per le sue finte visite di controllo e per il suo finto parto: nel corso dei mesi si sarebbe infatti fatta portare almeno cinque volte dal marito e dalla madre nella struttura sanitaria. A loro avrebbe chiesto di attenderla fuori mentre si faceva visitare dal dottore. Invece la 51enne restava in sala d'attesa il più delle volte e aspettava un po' prima di uscire con tanto di foto dell'ecografia, che probabilmente aveva recuperato dal web.
Per la data del finto parto aveva scelto l'8 gennaio: in clinica l'ha accompagnata la madre che, come da prassi, è rimasta fuori. Anche in questo caso la donna avrebbe mandato una foto di un neonato e avrebbe scritto un post su Facebook per annunciarne la nascita. Invece quella sera – al posto del ricovero – stava soggiornando in un hotel del centro di Cosenza. Il giorno successivo ha fatto un giro della città e verso sera ha chiesto al marito di venirla a prendere alla clinica. Avrebbe raccontato che con lei non ci sarebbe stato il piccolo perché era sotto osservazione dopo aver contratto il Covid. Tutto falso.
Rosa Vespa entrava nella clinica di Cosenza due volte al giorno
I giorni successivi e per circa 13 giorni, Rosa Vespa è entrata – come precisato anche dalla sua avvocata Teresa Gallucci – in media due volte al giorno nella clinica. Cosa faceva all'interno? In alcune occasioni si è nascosta in bagno, in altre nella sala d'attesa: come lei state ha spiegato nell'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari. Tutto quindi – stando a quanto confermato dalla clinica – avveniva durate l'orario di visite. Così come il 21 gennaio, quando è entrata verso le 17 e circa due ore dopo è uscita con la piccola Sofia. Tre ore dopo la neonata era di nuovo nelle braccia della madre.