Parla il preside picchiato dal padre di una studentessa: “C’è un problema di rispetto dei ruoli”
Aldo Trecroci, il dirigente del liceo Scientifico G.B. Scorza di Cosenza, è ancora molto provato. Da giorni è al centro delle cronache per aver denunciato di essere stato aggredito dal padre di una studentessa. "Sinceramente – dice – non mi aspettavo questa bufera mediatica". E invece la notizia ha fatto il giro d'Italia, perché secondo la sua versione il genitore lo avrebbe tramortito con uno schiaffo proprio tra le mura della scuola, alla presenza di altri testimoni.
L'episodio si sarebbe consumato nel corridoio, dopo un diverbio nel suo ufficio. "Ho capito solo dopo qualche minuto di discussione che quest'uomo era il papà di una studentessa. Contestava il mancato inserimento della figlia in un progetto Pcto (ex alternanza scuola-lavoro, ndr)". Poi i protagonisti della vicenda avrebbero guadagnato l'uscita, ma la lite sarebbe continuata anche fuori, in corridoio, appunto, dove sarebbe culminata in aggressione fisica.
Sullo schiaffo non ci sarebbero dubbi. Il presunto aggressore si è recato spontaneamente in caserma per chiarire le circostanze della vicenda e in quella occasione avrebbe ammesso di aver tirato uno schiaffo in volto ad Aldo Trecroci, 66 anni, dirigente scolastico da undici e prossimo alla pensione. Lo si ribadisce anche in un comunicato diramato proprio dal legale del presunto aggressore, Cristiano Cristiano, avvocato del foro di Cosenza, che definisce gesto – in accordo con il suo assistito – "esecrabile".
Ma sul contesto in cui il fatto sarebbe avvenuto e sulle modalità, le versioni di Trecroci e del suo presunto aggressore non coincidono. Secondo il dirigente scolastico, lo schiaffo sarebbe arrivato quando, esasperato dalle minacce, avrebbe detto al padre dell'alunna che lo avrebbe denunciato alle autorità giudiziarie. Secondo quanto si evince dalla nota del legale, invece, l'alterco tra i due si sarebbe concluso già nell'ufficio di Trecroci, ma che poi, quest'ultimo, "evidentemente per nulla intimorito dalla asserite minacce", si legge nella nota dell'avvocato Cristiano, avrebbe continuato a litigare con il genitore, il quale, invece, stava per andare via.
Al netto delle reali responsabilità, che saranno accertate nelle sedi giudiziarie, l'episodio ha creato sgomento e sconcerto, soprattutto perché sarebbe accaduto in presenza di diversi testimoni, creando una situazione che il dirigente Trecroci non ha gradito e sul quale vuole far calare presto il sipario, anche a tutela della giovane studentessa coinvolta.
"Devo dire che negli ultimi tempi gli animi sono un po' esasperati – ha detto Trecroci a Fanpage.it -. C'è un problema di rispetto dei ruoli, che è stato acuito dal Covid, perché la didattica a distanza ha comportato una visione distorta da parte dei genitori. Questa ingerenza, più che partecipazione, è proseguita anche dopo, quando la situazione si è normalizzata e tutto questo ha portato a un conflitto che non deve esserci".
Poi conclude: "Io non ho fatto alcun incontro con i ragazzi – afferma in riferimento all'episodio -, ho raccolto alcune manifestazioni di solidarietà da parte loro che mi hanno fatto molto piacere. Penso che abbiano capito perfettamente la dinamica dei fatti, però non voglio dare troppo clamore all'interno dell'istituto all'episodio specifico. Con i ragazzi ne parlerò poi, magari in maniera più generale, in termini di rispetto delle istituzioni e di educazione civica".