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La scomparsa di Kata a Firenze

Parla il padre della piccola Kata: “Mio cognato non c’entra nulla con la sparizione di mia figlia”

Miguel Angel Ramon Chicllo Romero, padre della piccola Kata, ha commentato l’arresto dello zio della bimba: “Non so che dire. Io penso che lui non c’entri nulla con la sparizione di mia figlia”.
A cura di Davide Falcioni
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Kata, la bimba scomparsa a Firenze
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La possibile svolta sul caso della piccola Kata, la bambina scomparsa lo scorso 10 giugno dall'hotel occupato di Firenze dove alloggiava con la mamma e il fratello, è arrivata due giorni fa, quando sono state emesse quattro ordinanze di custodia cautelare per altrettanti uomini, tutti coinvolti nel racket degli affitti dell'Astor. Tra loro, c'è anche lo zio materno della bimba di cinque anni.

I carabinieri hanno perquisito i genitori di Kata – Miguel Angel Ramon Chicllo Romero e Kathrina Alvarez – nell'ambito dell'esecuzione di una decina di decreti, atti firmati dai pm Christine von Borries e Giuseppe Ledda. Stando a quanto viene ricostruito, gli inquirenti hanno incaricato gli investigatori dell'Arma di un'attività specifica, ossia fare “copia forense” delle memorie dei loro telefoni cellulari, soprattutto riguardo le attività sui social network.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, lo zio sarebbe stato l'ultima persona ad aver visto la piccola prima della scomparsa, una sparizione sulla quale grava l'ipotesi di un rapimento per vendetta. Sui quattro finiti in manette, tutti di origine peruviana, pendono le accuse di estorsione, tentativo di estorsione e rapina, minacce, ma anche di tentato omicidio e lesioni gravi. I fatti contestati risalgono al periodo tra il novembre 2022 e il maggio 2023 e sarebbero stati commessi ai danni di altri occupanti lo stabile. Gli arresti riguardano il cosiddetto "racket degli affitti" in cui si svolgeva l'occupazione nell'ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze, ormai chiuso, e dove vivevano abusivamente sudamericani e cittadini dell'Europa dell'est. I quattro, secondo gli inquirenti, chiedevano agli occupanti una tangente tra i 600 e 700 euro mensili per poter “affittare” una delle stanze della struttura.

L'ordinanza emessa dal Gip ricostruisce soprattutto un episodio, avvenuto lo scorso 28 maggio, quando i quattro indagati avrebbero minacciato e picchiato con una mazza da baseball una coppia di connazionali peruviani che occupava una stanza.

In questo quadro lo zio di Kata sarebbe stato uno dei capi della banda delle estorsioni. Tuttavia il padre della bimba, intervistato da Repubblica, si è detto convinto che l'uomo sia estraneo alla sparizione della piccola: "Non so che dire. Io penso che lui non c’entri nulla con la sparizione di mia figlia. Queste sono due situazioni diverse. Adesso però c’è stato questo arresto, quindi vediamo. Spero che l’indagine possa scoprire al più presto qualcosa di importante, che ci dicano dov’è nostra figlia".

Miguel Angel Ramon Chicllo Romero ha ribadito di aver sempre collaborato con gli inquirenti: "Abbiamo detto quello che sappiamo". L'uomo, inoltre, ha affermato di non sospettare di nessuno in particolare: "Avessi la minima idea, anche soltanto una, andrei da solo pure a piedi a recuperare mia figlia. Farei qualunque cosa per Kata. Ma non lo sappiamo".

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