Papa telefona ai bimbi iracheni: “Siete come Gesù cacciato la notte di Natale”
“Voi siete come Gesù la notte del suo Natale, quando è stato cacciato via. Siete come Gesù in questa situazione e questo mi fa pregare di più per voi”, sono state queste le parole pronunciate da Papa in una telefonata ai profughi cristiani raccolti nel campo di Ankawa, in Iraq. Bergoglio, a poche ore dal Natale, ha voluto telefonare ai profughi di Mossul e della Piana di Ninive che si trovano dallo scorso agosto nel Kurdistan iracheno, nei campi allestiti ad Erbil, per fargli personalmente gli auguri di Natale e per assicurargli che sono sempre al centro delle sue preghiere. “Buona sera a voi che siete pronti a celebrare la messa. Io mi unisco a tutti voi, abbraccio tutti voi e vi auguro un santo Natale”, è stato questo il semplice saluto di Bergoglio durante la telefonata trasmessa in diretta dalla televisione della Cei Tv2000.
Pensiero per i bambini e per gli anziani
“Vi sono molto vicino” ha sottolineato Il Pontefice che ha avuto un pensiero particolare per i bambini e per gli anziani che, come ha tenuto a precisare il Papa, pagano il prezzo più alto di questo Natale da esuli. “Nel mio cuore ci sono i bambini e gli anziani. I bambini innocenti, i bambini morti, sfruttati, pensiamo ai bambini mentre Gesù viene da noi. E penso ai nonni, agli anziani hanno vissuto la vita e adesso soffrono questa croce. Ci diano la saggezza" ha concluso il Pontefice.