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“Papa Pio XII sapeva dei campi di concentramento”, la prova in una lettera del 1942

Il ritrovamento si deve a Giovanni Coco, archivista e ricercatore presso l’Archivio Vaticano: Papa Pio XII sapeva dei campi di concentramento e dello sterminio di massa degli ebrei.
A cura di Susanna Picone
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Una lettera datata 14 dicembre 1942 confermerebbe che Papa Pio XII era a conoscenza dei crimini compiuti dai nazisti nei campi di concentramento. La lettera, pubblicata da ‘la Lettura’ del Corriere della Sera, è stata scoperta dall’archivista vaticano Giovanni Coco. E fa riflettere sulle vicende della seconda guerra mondiale e sulla posizione assunta dal Pontefice.

Papa Pacelli sapeva dei lager e dello sterminio di massa degli ebrei che veniva in quei luoghi quotidianamente perpetrato. “Noi cerchiamo di fare chiarezza, anche per comprendere la stagione terribile in cui Pacelli guidò la Chiesa”, spiega Coco.

Lo storico afferma di sperare che queste nuove carte "alimentino una nuova consapevolezza e aiutino a fare chiarezza. Abbiamo dibattuto per più di mezzo secolo su documenti e fonti indirette. Ora abbiamo quelle dirette, e altre probabilmente emergeranno. Noi ci sforziamo di renderle il più possibile accessibili a tutti, perché si capisca la stagione terribile nella quale Pio XII ha guidato la Chiesa. Deve emergere tutto, senza paure né pregiudizi. È quanto stiamo facendo negli ultimi anni qui all’Archivio”.

Questa rivelazione potrebbe riaprire il dibattito sui cosiddetti “silenzi" di Pio XII e potrebbe anche mettere una ipoteca sulla sua causa di beatificazione. Anche se è stato lo stesso Vaticano ad aprire gli Archivi di quel periodo portando alla luce questo documento.

L'inserto ‘la Lettura' del Corriere pubblica anche la fotografia di un pugnale con incisa la svastica nazista. Fu trovato nell'appartamento di Pio XII dal suo successore, Papa Giovanni XXIII, che chiese spiegazioni all'allora sostituto della Segreteria di Stato Angelo Dell'Acqua, il quale "si rivolse a suor Pascalina Lenhert, l'oracolo di Pio XII, la sua governante. E suor Pascalina rivelò che il pugnale era stato portato in udienza da un membro delle SS che lo doveva usare contro Pio XII. Ma il soldato si era ravveduto e ne aveva fatto dono al Papa”.

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