Papà Gianpiero e la lotta contro il sarcoma, negli Usa per salvarsi: “Vola verso una speranza”
Alla fine Gianpiero Saglimbene ce l'ha fatta. Il militare 37enne, affetto da tempo da una rara forma di sarcoma aggressivo è volato negli Stati Uniti, precisamente a New York, dove al Presbyterian Hospital verrà sottoposto ad un delicato intervento che rappresenta al momento la sua unica speranza di sopravvivenza. A darne notizia è stata il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: "Eccoli, Andrea e Lorenzo, 8 e 6 anni, che salutano papà Gianpiero e mamma Barbara che partono, accompagnati anche da un medico militare: volano incontro a una speranza", accompagnando il testo a una foto che immortala i due figli del sottufficiale mentre lo salutano sulla pista dell'aeroporto. "Vorrei ringraziare tutti i cittadini, tantissimi militari, che hanno donato in poco tempo la somma necessaria per l'operazione e tutti coloro che nella Difesa e nell'Esercito si sono impegnati per il volo, e per assistere la famiglia in questo momento. Oggi i bambini restano con la psicologa capitano Urban Vanildza e nei prossimi giorni saranno con la famiglia della mamma", ha concluso Trenta.
Tante sono state infatti le persone che hanno contribuito a realizzare il sogno di questa famiglia, che qualche mese fa ha deciso di rendere pubblico il proprio calvario e lanciare una campagna online di raccolta fondi per permettergli di volare negli Stati Uniti e curarsi. La sua storia ha fatto così in breve tempo il giro d'Italia: Gianpiero, sottufficiale dell'Esercito italiano in forze in Friuli, dove vive con la moglie Barbara e i loro due bambini, un paio di anni fa ha ricevuto la diagnosi di sarcoma desmoplastico a piccole cellule rotonde, una forma di tumore molto aggressiva che negli ultimi mesi si è aggravato arrivando allo stadio terminale. Dopo aver tentato tutte le terapie possibili senza però segnare grossi successi, una speranza è arrivata dal dottor Kato Tomoaki, famoso per aver inventato una procedura chirurgica chiamata "Whipple" per questo genere di patologie e che opera nella Grande Mela. Dopo il responso negativo dello scorso 9 giugno, perché le condizioni del paziente erano troppo gravi, è arrivata la conferma definitiva del viaggio a New York. In totale sono stati raccolti oltre 600mila euro grazie alle donazioni di conoscenti e comuni cittadini che hanno voluto contribuire ciascuno secondo le proprie possibilità a dare una speranza a Gianpiero. "Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso questo piccolo miracolo", ha scritto Barbara sui social network annunciando la partenza del marito.