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Papa Francesco torna dal Sudamerica: “Non ho assaggiato la coca, questo è chiaro”

Il Pontefice, sull’aereo di ritorno dall’America Latina, si è lasciato andare parlando con i giornalisti che gli chiedevano il suo segreto: “Il mate mi aiuta, ma non ho assaggiato la coca”.
A cura di Antonio Palma
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Dopo una ricca ma anche estenuante visita in Sudamerica in cui ha visitato Ecuador, Bolivia e Paraguay accolto da milioni di fedeli, Papa Francesco è tornato oggi in Italia per far rientro in Vaticano a distanza di una settimana dalla sua partenza. A bordo del volo diretto a Roma, come consueto, il Pontefice si è lasciato andare alle sue considerazioni personali parlando con i giornalisti che hanno viaggiato con lui. A chi gli faceva notare la sua allegria ma anche la sua dinamicità nonostante gli sforzi e il tour di questi giorni, Bergoglio infatti ha replicato scherzando: " Qual è la mia droga, questa è la domanda? Il mate mi aiuta, ma non ho assaggiato la coca, questo è chiaro, eh?". Il riferimento oltre che ai ritmi massacranti del viaggio in America Latina, è anche agli inviti del governo boliviano di Evo Morales, strenuo difensore dell’uso delle foglie di coca, che aveva offerto al Papa un tè di coca per abituarsi all’altitudine. Parlando sempre di Bolivia, Papa Francesco ha assicurato che il Crocifisso su falce e martello che gli ha donato il presidente boliviano "non è stata un'offesa", per questo ha lasciato gli altri regali alla Madonna di Copacabana "perché non accetto mai queste onorificenze, ma il Cristo di legno lo porto con me".

Inevitabile anche il riferimento alla crisi della Grecia che ha interessato in questa settimana il Vecchio Continente. "Io ho una grande allergia all'economia, perché mio papà era ragioniere e quando non finiva il lavoro in fabbrica lo portava a casa e il sabato e la domenica con quei libri lavorava a casa" ha precisato il Pontefice, aggiungendo però che "certamente sarebbe semplice dire: la colpa è soltanto di questa parte! Ma i governanti greci che hanno portato avanti questa situazione di debito internazionale hanno una responsabilità. Con il nuovo governo greco si è cominciata una revisione un po' giusta perché altrimenti la strada dei debiti non finisce mai".

Quanto al disgelo tra Usa e Cuba, Papa Francesco ha sminuito il ruolo del Vaticano nello sblocco delle relazioni. "Il processo tra Cuba e Stati Uniti non è stato una mediazione. C'era un desiderio che è arrivato da entrambe le parti. E, dico la verità, sono passati tre mesi: io ho soltanto pregato su questo" ha dichiarato infatti Bergoglio, concludendo: "La cosa è andata da sola, è stata la buona volontà dei due Paesi, il merito è loro, che hanno fatto questo. Noi non abbiamo fatto quasi nulla, soltanto piccole cose. A me ora preoccupa che in questo momento non si fermi il processo di pace in Colombia. Mi auguro che vada avanti, in questo senso noi siamo sempre disposti ad aiutare, ci sono tanti modi di aiuto".

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