Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: “Senza pace siamo tutti sconfitti: no a terza guerra mondiale”
Cita I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni il Papa per introdurre la sua enciclica sulla pace in Ucraina nella quale racchiude i tanti appelli per la pace lanciati dall'inizio dell'invasione russa lo scorso febbraio e che vuole essere un monito per tutti affinché si ricordino gli orrori della guerra e che soprattutto senza pace "siamo tutti sconfitti".
“A quante altre tragedie dovremo assistere prima che tutti coloro che sono coinvolti in ogni guerra comprendano che questa è unicamente una strada di morte che illude soltanto alcuni di essere i vincitori? – si legge nella prefazione dell'enciclica – perché sia chiaro: con la guerra siamo tutti sconfitti! Anche coloro che non vi hanno preso parte e che, nell’indifferenza vigliacca, sono rimasti a guardare questo orrore senza intervenire per portare la pace. Tutti noi, in qualsiasi ruolo, abbiamo il dovere di essere uomini di pace. Nessuno escluso! Nessuno è legittimato a guardare da un’altra parte.
Il Pontefice ricorda come, dopo la pandemia che ci ha costretto ad affrontare "grandi difficoltà e molte tragedie", sia arrivato l'orrore di questo conflitto insensato e blasfemo come può essere definita ogni guerra, che non è mai giusta: “Gli orrori della guerra, di ogni guerra, offendono il nome santissimo di Dio. E lo offendono ancora di più se il suo nome viene abusato per giustificare tale indicibile scempio – scrive il Papa – il grido dei bambini, delle donne e degli uomini feriti dalla guerra sale a Dio come una preghiera struggente per il cuore del Padre.
E poi il monito agli indifferenti, agli ignavi, a coloro che sono rimasti a guardare e che sono responsabili di questo conflitto come tutti colore che ne hanno preso parte: “In questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro! Ritorna la figura dell’Innominato di Manzoni. La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti ‘innominati’, responsabili senza nome e senza volto”.
“Mentre continuiamo a pregare insistentemente per la pace in Ucraina, davvero senza stancarci mai, non dobbiamo abituarci a questa come a nessun’altra guerra – conclude il Pontefice – non dobbiamo permettere che il nostro cuore e la nostra mente si anestetizzino davanti al ripetersi di questi gravissimi orrori contro Dio e contro l’uomo. Non dobbiamo, per nessuna ragione al mondo, assuefarci davanti a tutto ciò, quasi dando per scontata questa terza guerra mondiale a pezzi che è drammaticamente diventata, sotto i nostri occhi, una terza guerra mondiale totale. Preghiamo per la pace! Lavoriamo per la pace!”.