Papa Francesco su media e giornalismo: “Social causano putrefazione cerebrale. Giornalisti aiutino ultimi”
"Rimettiamo il rispetto per la nostra umanità al centro del cuore, evitiamo di riempirlo di ciò che lo fa marcire, come il continuo scrolling sui social media. Le scelte di ognuno di noi contano: espellere quella putrefazione cerebrale causata dalla dipendenza dai social è importante". A dirlo è Papa Francesco nel discorso fatto consegnare durante l'incontro nell'Aula Paolo VI con i giornalisti e i comunicatori partecipanti al Giubileo del Mondo della Comunicazione.
"Dove possiamo trovare la cura per questa malattia se non nel lavorare tutti insieme alla formazione, soprattutto dei giovani?" ha chiesto il Pontefice nel suo discorso, interrogandosi sul bisogno di un'alfabetizzazione mediatica per educare le persone al pensiero critico, alla pazienza del discernimento necessario alla conoscenza.
"Abbiamo bisogno di imprenditori coraggiosi – continua Bergoglio – di ingegneri informatici coraggiosi perché non sia corrotta la bellezza della comunicazione. I grandi cambiamenti non possono essere il risultato di una moltitudine di menti addormentate, ma prendono inizio dalla comunione dei cuori illuminati".
"Voglio poi ricordare tutti coloro che sono imprigionati per essere stati fedeli alla professione di giornalista " ha sottolineato ancora Bergoglio, facendo riferimento anche a fotografi e video operatori. "Persone in carcere per aver voluto vedere con i propri occhi e aver cercato di raccontare ciò che hanno visto. Sono tanti. In questo Giubileo del mondo della comunicazione, chiedo a chi ha potere di farlo di liberare tutti i reporter ingiustamente incarcerati. Sia aperta anche a loro una porta attraverso la quale tornare in libertà. La libertà dei reporter fa crescere quella di tutti noi".
"Quella del giornalista – ha spiegato ancora – è una vera e propria vocazione, una missione. Voi comunicatori avete il ruolo fondamentale di raccontare i fatti e una responsabilità nel modo in cui lo fate. Sappiamo che il linguaggio, l'atteggiamento e i toni possono essere determinanti e fare la differenza tra una comunicazione che accende la speranza e crea ponti e una che accresce le divisioni, le polarizzazioni e la semplificazione della realtà. Il vostro è un compito prezioso: i vostri strumenti sono parole e immagini, ma prima ancora studio, riflessione, capacità di vedere e di ascoltare, di mettervi dalla parte di chi è emarginato, di chi non viene visto o ascoltato".
Il Papa ha inoltre chiesto la difesa e la salvaguardia della libertà di stampa e manifestazione del pensiero insieme al diritto di essere informati. "Un'informazione libera, responsabile e corretta è un patrimonio di conoscenza, di esperienza e virtù che va custodito e promosso. Senza questo, rischiamo di non distinguere più verità dalla menzogna e ci esponiamo a crescenti pregiudizi e polarizzazioni che distruggono legami di convivenza civile.