Papa Francesco si affaccia dalla Loggia per la benedizione Urbi et Orbi: “Buona Pasqua, cessate fuoco a Gaza”

Nuova sorpresa di Papa Francesco ai fedeli oggi in piazza San Pietro per la festività di Pasqua: il Pontefice è prima entrato nella basilica, poi ha raggiunto da lì la Loggia per la Benedizione Urbi et Orbi. Il Santo Padre si è presentato in sedia a rotelle e senza naselli. Immediato l'applauso festante dei circa 35mila fedeli presenti.
Con voce ancora affaticata e flebile, il Pontefice è tuttavia riuscito a fare gli auguri di Santa Pasqua, poi ha lasciato la lettura della benedizione Urbi et Orbi al maestro delle Cerimonie, mons. Diego Ravelli. Ha ricordato in particolare le vittime della guerra a Gaza e ha fatto un appello per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi; ha pregato per i cristiani in Libano e in Siria e per la "martoriata Ucraina".
"Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo. L'esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo", ha evidenziato il Papa nel messaggio pasquale. "La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana", ha osservato.
Papa Francesco ha puntato anche i fari sulla violenza contro le donne, come aveva già fatto ieri nell'omelia della Veglia di Pasqua. Nel testo dell'Urbi et Orb, Francesco ha sottolineato che agli occhi di Dio "ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell'anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare". Francesco nel testo prosegue: "Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti! In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!".

Non ha partecipato alla celebrazione eucaristica, ma ha scritto personalmente l'omelia che è stata poi letta dal cardinale Comastri che l'ha sostituito. Già ieri aveva fatto una apparizione a San Pietro, nonostante continui la convalescenza dopo il lungo ricovero al Gemelli per la polmonite bilaterale. Alla fine della benedizione Urbi et Orbi con la Papamobile Bergoglio è passato attraverso la folla di fedeli e curiosi in piazza e per via della Conciliazione.