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Papa Francesco rifiuta la donazione dell’Argentina: “Pensate ai bisogni del popolo”

Il Pontefice ha fatto rispedire al mittente una donazione di un milione di euro del governo argentino alla fondazione internazionale di diritto pontificio Scholas occurrentes da lui fondata quando era arcivescovo di Buenos Aires.
A cura di Antonio Palma
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"Si vede proprio che non conoscono Francesco", così uno degli uomini argentini più vicini al Pontefice, Juan Grabois, ha commentato il gesto del governo argentino che ha fatto letteralmente infuriare il Papa. Come ha raccontato la stampa sudamericana, infatti, nei giorni scorsi Bergoglio ha rifiutato senza troppi giri di parole una cospicua donazione elargita dal governo argentino alla fondazione internazionale di diritto pontificio Scholas occurrentes. Il gesto è più che eclatante visto che la scuola in questione è un’organizzazione voluta dal futuro Papa quando era arcivescovo di Buenos Aires per promuovere l’integrazione sociale e la cultura dell’incontro e che oggi comprende più di 430mila istituti nel mondo.

Con una mossa a sorpresa nei giorni scorsi il presidente argentino Mauricio Macri aveva annunciato una donazione all'istituzione da parte del governo del suo Paese  di 16 milioni e 666mila pesos, pari a poco più di un milione di euro. Ma il Papa non ha accolto bene l'iniziativa e ha fatto rispedire al mittente la somma. Poco dopo l'annuncio infatti i direttori mondiali della fondazione hanno dichiarato di voler rinunciare all’offerta perché “c’è chi cerca di minare questo gesto istituzionale al fine di creare confusione e divisione tra gli argentini”.

Secondo la ricostruzione del vaticanista Andrea Tornielli, sarebbe stato proprio Papa Francesco a imporre il rifiuto ai responsabili di Scholas occurrentes, spiegando: “Il governo argentino deve rispondere a tante necessità del popolo, non avete diritto di chiedergli un centesimo. Dio sempre provvede attraverso la divina provvidenza”. Dietro i rifiuto però c'è anche l'idea che l'offerta fosse un tentativo di ingraziarsi il Pontefice da parte di Mauricio Macri che andava rispedito subito al mittente. "Se lo Stato finanza una organizzazione, deve essere per la capacità di questa di migliorare la realtà del popolo della nazione. Scholas Occurrentes svolge un enorme lavoro in Argentina e in tutto il mondo e per questo merita il sostegno dello Stato. Ma presentare questo sostegno come un favore fatto al papa è una barbarie e in nessun modo lui l'accetterebbe in questi termini. Si vede proprio che non conoscono Francesco" ha ricordato Grabois.

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