Papa Francesco: “Putin sa che sono a disposizione per negoziare la pace in Ucraina”
A pochi giorni dal 13 marzo, decimo anniversario del suo Pontificato, Papa Francesco è tornato ad evocare l'ipotesi di dimissioni. Intervistato da Rsi, la radiotelevisione svizzera di lingua italiana, Bergoglio ha spiegato a quali condizioni lascerebbe la guida della Santa Sede e soprattutto di 2,4 miliardi di fedeli in tutto il mondo, un popolo che in questi anni ha apprezzato e in larga parte condiviso le sue battaglie su temi come l'ecologia, la pace e la giustizia sociale.
Il "Papa venuto dalla fine del mondo" ha dichiarato che lascerebbe il suo incarico in caso di stanchezza, una condizione che "non ti fa vedere chiaramente le cose". "Sono vecchio. Ho meno resistenza fisica, quella del ginocchio è stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene". Vederlo muoversi su una sedia a rotelle però l'ha reso agli occhi dell'opinione pubblica ancora più umano.
Francesco: "È vero che ho una preferenza per gli scartati"
Bergoglio ha quindi rivendicato la sua attenzione per i più deboli: "È vero che ho una preferenza per gli scartati, ma questo non vuole dire che io scarti gli altri. I poveri sono i prediletti di Gesù. Ma Gesù non manda via i ricchi: nessuno è escluso. Quando non sono venuti gli invitati alla festa ha detto andate agli
incroci delle strade e chiamate tutti, ammalati, buoni e cattivi, piccoli e grandi, ricchi e poveri, tutti. Non dobbiamo dimenticare questo: la Chiesa non è una casa per alcuni, non è selettiva", anche se "ci sono uomini di Chiesa, donne di Chiesa che fanno la distanza".
"In Ucraina si combatte la terza guerra mondiale"
Non poteva mancare una riflessione sulla guerra. Anzi, sulle guerre che si combattono in tutto il pianeta: "In poco di più di cent’anni – ha ricordato Bergoglio – ci sono state tre guerre mondiali: ’14-18, ’39-45, e questa che è una guerra mondiale. È cominciata a pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale. Le grandi potenze sono tutte invischiate. Il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti. Questo fa pensare all’industria delle armi. Un tecnico mi diceva: se per un anno non si producessero le armi sarebbe risolto il problema della fame nel mondo. È un mercato. Si fa la guerra, si vendono le armi vecchie, si provano le nuove".
"In Ucraina ci sono interessi imperiali, non solo russi"
E di un ipotetico incontro con Putin Francesco ha spiegato: "Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo grazie ma non è il momento. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni".